Al sale avevano già provveduto le contingenze di classifica. Quanto al pepe, una robusta macinata è stata servita grazie al Lampioni Gate. Ovvero, la disputa sull’orario del match svelata dal comunicato stampa di lunedì. Insomma, tra Bustese Milano City e Pro Patria il buon vicinato si limita allo stretto necessario. Ed è un bene che sia così. Domani intanto (ore 15, Velodromo “Battaglia” di Busto Garolfo), si fa tutto alla luce del sole (anche se potrebbe piovere). Contrariamente alla volontà degli ospitanti di favorire pubblico (ed incasso), con uno slittamento in serata. Tant’è. Quello tra Busti Gràndi e Bust Picùl è un derbyno per la storia, una sfida a tinte forti per l’attualità. I biancoblu si giocano una fetta di promozione in parallelo (e in contemporanea) con Rezzato (a Levico), e Pontisola (a Lumezzane). Per i granata “solo” (tra doppie virgolette), una tappa di avvicinamento alla salvezza matematica. Ma sale e pepe, ci sono comunque.

La Pro Patria bussa sempre una volta. Fuori Santana (muscoli galeotti) e Scuderi (squalifica). Colombo e Pedone in dubbio. Per Javorcic la rifinitura del pomeriggio avrà il suo bel perché. Sempre che si possa intuire qualcosa. Probabile l’impiego di Marcone (unico ’98 disponibile dietro salvo non rimescolare le carte in mediana); plausibile l’utilizzo di Disabato dal primo minuto; scontato lo schieramento della coppia d’attacco Le Noci/Gucci. Ma l’infermeria farà inevitabilmente la sua parte. Tigrotti con porta inviolata da 300’ tondi. In compenso, hanno segnato più di una rete solo una volta (a Ciserano) nelle ultime 9 gare. Solo 3 nel girone di ritorno. Tutte curiosamente in trasferta (Lecco, Romanese e Ciserano). Il quarto successo consecutivo pareggerebbe la migliore striscia stagionale (dalla 22^ alla 26^ con la sosta in mezzo).

City di vendetta. Nel processo alla stagione della Bustese Milano City la giuria è ancora in camera di consiglio. Colpevole o innocente? Impossibile dirlo. Per l’accusa un valido argomento è certamente l’ambizione di diventare (alla lunga), la terza squadra di Milano. Al momento, più una carta promozionale che una prospettiva reale. Per la difesa, sul piatto finisce il lavoro di Giò Cusatis. Che rimane rimarchevole. Con alti e bassi. Ma rimarchevole. Tra gli alti, gli scalpi di Rezzato e Pontisola. Unica squadra del girone ad averli entrambi. Nell’ultima giornata, 2-2 in doppia rimonta a Grumello. In campo, 4-3-1-2 feticcio del pensiero cusatisiano (si dirà così? Mah…). Daniele Sommariva (97) in porta; l’ex Tondini (98), Orchi, Alessio De Bode e Parini in difesa; Ricozzi (97), Vernocchi (98) e Mattia Frulla in mezzo; Daniele Torregrossa (97), dietro al tandem composto dall’appena 18enne brasiliano Daniel Lopes Guerra (00) e da Cocuzza (doppietta domenica). Sei under (tra cui un millennial) e cinque over (3 ’93, un ’92 e un ’91). Insomma, si guarda già al futuro. Per quanto possibile.

Alessio Angelo Boscarino arbitroIl valzer del Boscarino. Designato l’arbitro Alessio Angelo Boscarino di Siracusa (Tommaso Betta di Bolzano e Pierpaolo Citterio di Verona gli assistenti). Il fischietto siculo è un terzo anno con 33 gare dirette in Serie D (14 in questa stagione). Bilancio senza sussulti: 10 vittorie interne, altrettante in trasferta e 13 pareggi. Due i precedenti con la formazione biancoblu. 2 ottobre 2016: 3-1 allo “Speroni” contro il Ciserano (6 gialli complessivi ed un rigore a favore); 10 settembre 2017: 1-1 a Rezzato (6 gialli complessivi ed un rigore a favore).                 

Giovanni Castiglioni