PettarinPer  lo psicodramma è ancora presto. Troppo presto. Così, nonostante il pareggino agguantato a babbo quasi freddo, la visita guidata di una delegazione di tifosi (“Onorate la nostra maglia”), trova consensi contrastanti. Bene ma non benissimo, insomma. Come rapperebbe il sommo poeta Shade. Giacomo Pettarin mostra di gradire il giusto: “Possiamo fare meglio ma non è finita. Chi molla adesso non ha capito nulla. Non voglio sentire mugugni. Su col morale e continuiamo a pedalare. Ho vinto 4 campionati in carriera passando anche attraverso un sesto posto. Proviamo a vincerle tutte ma è impossibile. Ma io so quanto impegno mette questa squadra e sono convinto che siamo i migliori. Non è il momento per prendersela con i giocatori. Se non raggiungeremo l’obiettivo che ci siamo posti, ne riparleremo. E’ ancora lunga da qui a maggio”. Interrogato sulle possibili vie d’uscita dall’impasse, il goriziano la butta sul motivazionale: “A inizio stagione la presidentessa ha detto: “Una squadra non è fatta di giocatori ma di uomini”. In qualche modo è la mia ricetta”.

Sul tema tifosi e dintorni Ivan Javorcic è decisamente più sfumato: “Sono stati molto civili. Per noi il loro sostegno è molto importante”. Archiviato il capitolo faccia a faccia con la curva, si passa all’analisi della gara: “Nel primo tempo sembrava di aver visto il film delle ultime gare. Il loro gol è venuto su un errore nostro. Abbiamo giocato solo a sprazzi. Mi aspettavo che non saremmo stati brillanti e pensavo in un colpo di un singolo o in un guizzo che in questo periodo non riusciamo a trovare. Ora bisogna riflettere. Prendere un bel respiro e capire come andare avanti. Ho fede. Devono crederci tutti”. Quanto a singoli e scelte, lo spalatino ribalta il campo in un’altra direzione: “In questo momento il lato psicologico è quello determinante”. Da Madonna (che non parla) alla Madonna (di Caravaggio), il passo è davvero breve: “Domenica è una partita importante”.

Con il suo mister in silenzio (tutto fuorché una novità), la Virtus Bergamo consegna il DS Mirco Poloni a microfoni e taccuini. Contingenza a parte (“Bella partita con tante occasioni. Il pareggio è giusto”), l’interesse è tutto per l’aggiornamento dei rapporti di forza in vetta al campionato: “All’andata vi avevo detto che consideravo favorita la Pro Patria rispetto al Rezzato perché la consideravo più squadra. Ora, dopo averle incontrate entrambe, dico che l’attuale capolista è leggermente favorita perché non concede più nulla. Comunque, se la giocheranno sino alla fine”. L’auspicio è che possa cambiare idea un’altra volta.               

Giovanni Castiglioni

LA PARTITA

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