In una gelida mattina di metà dicembre, ci pensano i tifosi del Varese Calcio a surriscaldare l’ambiente attorno a Masnago. Come avevano annunciato, gli ultras biancorossi si sono presentati alle 11 allo stadio per un confronto faccia faccia con dirigenti e giocatori del Varese, un incontro pretese dopo lo sciopero della squadra di giovedì scorso per capire quali sono realmente le condizioni economiche del club ereditato da Paolo Basile.
Attorno a loro, presenti circa una cinquantina di tifosi e non solo della Curva, anche le forze dell’ordine in tenuta antisommossa.
La società, rappresentata dal presidente Benecchi, dal ds Ballotta e dal team manager Vescusio, è arrivata dopo pochi minuti, a loro si è poi aggiunto anche mister Domenicali, e il confronto è andato avanti per circa un’ora con una rappresentanza della Curva che è stata fatta entrare allo stadio dove i cancelli erano chiusi.
La Curva Nord, vista la situazione economica del club, ha chiesto di non giocare la partita di oggi ed è seriamente intenzionata a bloccare il match in programma alle 14.30 con l’Accademia Pavese (ultima di andata). Sostenendo le motivazioni della squadra che è senza rimborsi da due mesi, la verità è che i bonifici non sarebbero mai stati fatti, i tifosi hanno chiesto al gruppo di andare avanti su questa strada e di rifiutarsi di scendere in campo.
Al termine del confronto, i dirigenti del Varese hanno raggiunto la squadra a pranzo per decidere il da farsi e ragionare sulle conseguenze (partita persa a tavolino?).
Nel frattempo, in questo clima agitato, i tifosi “moderati” di Passione Biancorossa hanno annullato la festa natalizia con brindisi e panettone che avevano in programma subito dopo il match.
+ AGGIORNAMENTO ore 13.30 + Ordine pubblico permettendo, la decisione del Varese è quella di scendere in campo regolarmente. I tifosi della Curva non sono disposti a sistemarsi sugli spalti e a fare il tifo, dunque la squadra perderà il loro sostegno.
Elisa Cascioli