Esame di geografia applicata. Con il successo del Cosenza nella finale playoff (a proposito, B come Braglia ma soprattutto come Bruccini e Baclet, due ex biancoblu a segno sabato all’Adriatico di Pescara), la platea delle partecipanti alla prossima Serie C è ormai completa.
60 squadre suddivise in 3 gironi la cui ripartizione dovrebbe seguire (condizionale da sciogliere nel Direttivo di Lega e nel successivo Consiglio Federale non prima di fine luglio/inizio agosto), i criteri adottati nell’ultima stagione. Un raggruppamento nord/centro/occidentale (quello a cui è destinata la Pro Patria), uno nord/centro/orientale e uno meridionale. Premesso che mancate iscrizioni, irregolarità e affini potrebbero rimescolare le carte aprendo la strada ai ripescaggi, rispetto all’anno passato si renderebbero comunque necessari alcuni aggiustamenti.

Serie_C_2017-2018Della serie, esotiche trasferte sarde o non si andrà sotto il Po? Il tifoso tigrotto già in discreta astinenza scalpita per conoscere il proprio destino. Facciamo due conti.
Rispettando il format 2017/2018, nel Girone A dovrebbero essere inserite le 5 piemontesi (Alessandria, Cuneo, Gozzano, Novara e Pro Vercelli), le 2 liguri (Albissola e Virtus Entella), le 7 toscane (Arezzo, Carrarese, Lucchese, Pisa, Pistoiese, Pontedera e la sconfitta della finale playoff Robur Siena) e le 2 sarde (Arzachena e Olbia). Totale: 16 formazioni. A cui nel campionato appena concluso vennero accorpate 2 lombarde (Monza e Giana Erminio), 2 emiliane (Piacenza e Pro Piacenza) e la laziale Viterbese Castrense.
Con la Pro Patria ce ne sarebbero (chiaramente) due di troppo. Dando per scontato che la Viterbese possa essere inserita nel B con la neopromossa Rieti (sempre che non accada l’inverso), il residuo esubero potrebbe essere gestito con parecchie varianti. Spostando le 2 emiliane (o le 2 sarde), e recuperando una lombarda (Renate?); trasferendo una lombarda (Giana?) e via così. Senza escludere l’ipotesi di una secca suddivisione nord/centro/sud con il Girone A interpretato dai club di Piemonte, Liguria, Lombardia e Triveneto.

Ma (come accennato prima), tutto è subordinato alla tagliola delle iscrizioni. Oltre la quale potranno essere fatti calcoli meno spannometrici. Insomma, fatta la Serie C, ora per la Pro Patria bisogna fare gli avversari.                                                                   

Giovanni Castiglioni

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