Tradizione rispettata. La Pistoiese non aveva mai vinto a Busto (sarà per un’altra volta), Indiani non aveva mai battuto la Pro Patria (idem), la formazione biancoblu aveva sempre ottenuto il successo in gare casalinghe giocate il 16 settembre. Insomma, per i malati di numeri (e di statistiche), la vittoria di ieri era già scritta. Andava solo certificata sul campo. In realtà, il 2-1 contro i toscani non ha nulla di scontato. Anzi, per dirla tutta, almeno nelle modalità, l’esordio tigrotto è andato oltre ogni aspettativa. Per autorevolezza, qualità della prestazione, tenuta emotiva di un gruppo in cui più di uno non aveva ancora esperienza in categoria. O l’aveva solo assaggiata (allenatore compreso). Perché sarà anche vero che alla fine la differenza l’ha fatta un palo al 92’ (sinossi di Indiani a fine gara). Ma il pareggio sarebbe stato un falso storico. E (forse) lo è anche il singolo gol di scarto. Il 2-0 (probabilmente) avrebbe meglio descritto quanto visto ieri allo “Speroni”.

Provando però ad entrare più nel dettaglio, alla vigilia Javorcic aveva promesso una Pro Patria 2.0. Etichetta? Luogo comune? Boutade tanto per regalare un titolo? Per niente. E non solo perché non rientrerebbe nello stile dello spalatino. Banalmente, perché è la verità. La versione 2018/2019 è infatti debitrice di quella precedente senza esserne la copia. Già il 3 settembre scrivevamo di una squadra maggiormente votata alla verticalità grazie alla presenza di Mastroianni, alla profondità cercata dagli esterni e alla più spiccata capacità di inserimento richiesta alle mezzali. I 90’ di ieri sono stati il manifesto del New Deal bustocco. In particolare i gol, nati su tagli nello spazio letti male (e in ritardo) dalla diagonale avversaria. Ma il lavoro del croato (e del suo staff, ovviamente) non si ferma qui. Come dimostra la doppia reversibilità nel ruolo di esterno/mezzala del binomio Pedone/Galli. Una sofisticata sfumatura tattica degna di ben altro livello di calcio. Principale ragione per cui in questa alba del campionato, il Pedo è preferito a Disabato.

Da qui in avanti ci sarà comunque spazio per tutti. Il laboratorio di Javorcic è attivo 24/7. E quella lunga pausa prima di aprire la stagione (in fondo) non è stata così inutile.                                                           

Giovanni Castiglioni