Finisse oggi il campionato la Pro Patria sarebbe salva e ad un passo dai playoff. Bello eh? Ma siccome nel Girone A il campionato finisce sabato 4 maggio, devono essere recuperate 20 partite e 4 delle 9 squadre che seguono i biancoblu in classifica hanno almeno 3 match da recuperare (8 l’Entella), meglio tenere i nervi saldi e non farsi venire strane idee. La stagione è ancora lunga, anzi lunghissima. Ma il successo con il Pontedera potrebbe averla svoltata. Ora l’Arzachena, che giovedì (20.30) gioca a Chiavari con l’Entella e domenica (14.30) fa visita ai tigrotti allo “Speroni”. Seconda gara casalinga consecutiva delle 4 su 5 a domicilio del mese di novembre. Un calendario da capitalizzare.

Lascia o raddoppia? Ognuno faccia gli scongiuri che crede. La Pro Patria non vince un back to back in casa dall’8 e 11 dicembre del 2016: 4-0 sullo Scanzorosciate e 1-0 all’Olginatese. Rispettivamente 15^ e 16^ giornata e 7^ e 8^ vittoria consecutiva di quella striscia bonazziana.

Sopra la panca Marito campa. Dove finiscono le opinioni, cominciano i numeri. Delle 9 gare sin qui disputate; Santana ne ha interpretate 5 dal 1’ (4 punti raccolti) e 4 a partita in corso (6 punti). Coincidenze? Non negli ultimi due ingressi dalla panchina (Novara e Pontedera) in cui è stato decisivo nel trasformare in soli 49’ complessivi due 0-0 in due successi per 1-0. Non solo. Per dare un’idea dell’incidenza offensiva del patagonìco basti dire che nei 481’ con lui in campo la Pro Patria ha segnato 7 reti. Nei 329’ senza una sola. Quella di Le Noci con la Carrarese.

Smeraldo gradimento. L’Arzachena sarà l’undicesima squadra sarda incontrata dalla Pro Patria nella sua storia. Nei 37 precedenti con le altre 10 (Cagliari, Calangianus, Carbosarda, Castelsardo, Fer-Massenti San Giovanni, Olbia, Santa Teresa di Gallura, Selargius, Tempio, Torres Sassari) il bilancio recita: 14 vittorie, 8 pareggi e 15 sconfitte (compreso il 2-1 di Olbia del 23 settembre). In casa l’ultima vittoria risale anche all’ultimo incrocio utile prima di quello di domenica con gli smeraldini: 4-1 alla Torres il 9 gennaio 2005 (Ceccarelli, Elia, Temelin, Valtolina e Tozzi Borsoi per i sardi). Al conto andrebbe ovviamente aggiunto anche lo spareggio per la Serie A vinto a Roma contro il Cagliari: 2-0 bustocco con doppietta di Mannucci il 6 giugno 1954.

Facce da schiaffi. Il parziale blackout dello “Speroni” non ha prodotto nessuna citazione nel dispositivo del Giudice Sportivo Pasquale Marino. Altro discorso invece per gli schiaffoni volati ad Arzachena a margine del derby con l’Olbia. Due giornate al difensore biancoverde Christian Arboleda e altrettante al centrocampista ospite Tetteh. Sempre per ceffoni impropri. Infine, il quarto giallo rimediato domenica contro il Pontedera da Matteo Battistini ha mandato il tigrotto in diffida. Alla prossima ammonizione scatterà la squalifica.

Tutto scritto. L’attesa (purtroppo per l’Entella e per il principio di giustizia) è perfettamente inutile. Oggi il TAR si pronuncerà definitivamente (?) sul possibile ripescaggio in B dei liguri. In teoria solo una formalità in virtù del reintegro già disposto a settembre dal Collegio di Garanzia del CONI. In realtà, un atto platonico visto che il neo presidente federale Gravina ha già comunicato ieri a Radio Rai l’intenzione di non sconvolgere gli attuali format. Come questo sia compatibile con il Diritto, è argomento estraneo al calcio italiano. Sia come sia, l’Entella dovrà sciropparsi 8 recuperi per rimettersi a pari con il calendario. Intanto è a punteggio pieno dopo le vittorie con Gozzano (17 settembre) e Pisa (domenica scorsa). Nonostante la partenza ritardata, il club del patron Gozzi resta il più plausibile candidato alla promozione.         

Giovanni Castiglioni