15 varese-cassano 2-0 scaramuzzaRoberto Scaramuzza è il talento rivelazione di questo campionato. In realtà, il ventunenne comasco, non è una vera e propria sorpresa considerando che in carriera ha già assaporato il calcio che conta, poi però si è dovuto scontrare con una triste realtà. La sua rinascita c’è stata proprio in questa stagione biancorossa in cui ha collezionato 5 reti, 2 in campionato e 3 in Coppa Italia. Scaramuzza abita a Porlezza, una splendida località sul lago di Lugano, in provincia di Como, dove vive con la sua famiglia e frequenta l’istituto geometri.
Partiamo dalla tua carriera…
«Ho iniziato a 6 anni nei Giovanissimi della mia città, poi un giorno sono stato convocato in Rappresentativa e durante il torneo mi notò il Como. Feci un provino a giugno e approdai così agli Allievi. Poi ho giocato nella Berretti e nella Primavera Scaramuzza caronnese 1617(nell’anno della B) e la stagione seguente ho fatto tutto il ritiro estivo con la prima squadra prima di andare in prestito alla Caronnese (due stagioni fa ndr). Una stagione molto positiva, ho collezionato 25 presenze, ma a fine prestito si è infranto un sogno. Ho aspettato a lungo qualche proposta che non è mai arrivata. A fine mercato mi sono ritrovato senza squadra e allora, pur di giocare, sono andato in Promozione, nell’Olimpia Ponte Tresa di Rinaldi».
Come sei arrivato a Varese?
«Ho fatto un provino, un paio di allenamenti, il mister mi ha testato nell’amichevole col Fenegrò ed eccomi qui».
Ti aspettavi una partenza così positiva?
«Assolutamente no, anzi, pensavo già alla panchina, al dovermi guadagnare il posto a fatica. Do sempre il massimo e sono felice di quanto dimostrato finora».
Quali sono le tue caratteristiche come giocatore?
«I miei punti di forza sono sicuramente la corsa e la tecnica, devo ancora migliorare fisicamente».
Il Varese ha avuto una battuta d’arresto nelle ultime tre giornate…
«Sì, ma il campionato è ancora lungo. Sarà difficile recuperare un distacco così grande in classifica, ma manca ancora tanto e c’è la finestra di mercato in mezzo».
Come ti spieghi questo calo?
«Sinceramente la sconfitta col Busto 81 è responsabilità nostra perché abbiamo commesso errori ingenui. Io sinceramente dopo aver agguantato l’1-1 ero convinto che saremo riusciti a fare anche il secondo; loro nel secondo tempo non hanno fatto nulla, e invece ci siamo fatti gol da soli. È anche vero che adesso gli avversari ci conoscono di più, stanno addosso a Camara, e alcune squadre ci mettono un po’ a carburare e vengono fuori col tempo, vedi la Varesina».
Il gol in campionato ti manca da otto giornate…
«Sono un po’ tante. Ho segnato in Coppa qualche settimana fa ritrovando entusiasmo. Sono sicuro che lo farò ancora».
06 varese-vigevano 3-0 scaramuzzaLa Coppa Italia vi sta regalando soddisfazioni e la finale è ad un passo…
«Anche questo non ce lo aspettavamo perché abbiamo superato ottime formazioni. Il mio gol più bello è arrivato proprio in Coppa, nella fase a gironi col Cazzago Bornato. Spero di ripetermi presto».
A 21 anni si può ancora sognare di diventare calciatore?
«Non sono un ragazzino, ma nemmeno un vecchio. Io ho voglia di migliorarmi, ci spero, ma so che è dura; ci sono già passato».
Giocatore modello?
«L’indiscusso Cristiano Ronaldo».
Capitolo scuola, nota dolente?
«Abbastanza, considera che la mia materia preferita è educazione fisica. Sono stato bocciato due anni, ma per via delle assenze. Allenandomi con la prima squadra del Como perdevo tre giorni a settimana, in più il sabato giocavo col settore giovanile. Non riuscivo a frequentare, ma quest’anno ce la devo fare per forza. Faccio avanti e indietro tutti i giorni da Porlezza e a giugno sosterrò la maturità, sono all’ultimo anno dell’istituto geometri. Speriamo bene».

Elisa Cascioli