Diciotto anni ancora da compiere, un fisico minuto e un sogno più grande di lui, “quello di arrivare a giocare in Serie A”: oggi raccontiamo la storia del giovanissimo Boubacar Silla, per amici e compagni “Buba“, l’attaccante del Varese arrivato in prima squadra quest’anno dopo la trafila nel settore giovanile. Facciamo una scappata a Varesello prima dell’allenamento della squadra dove ci aspetta per essere intervistato. Lo abbiamo scelto perché è lui che ha aperto le marcature biancorosse della stagione realizzando il primo gol stagionale domenica scorsa in Coppa. Non siamo né Sky né la Gazzetta, ce ne rendiamo conto, ma in fin dei conti è pur sempre la sua prima intervista davanti a una videocamera e un taccuino eppure “Buba” non è per niente emozionato: va dritto al punto, risponde con sicurezza senza mai impappinarsi e con la sua genuinità fa gol anche nel nostro cuore.

Ci racconti di te e delle tue origini?
“Sono nato a Como il 3 ottobre del 2000, abito a Cavellasca dove frequento il 3^ anno dell’istituto elettrotecnico. Faccio avanti tutti i giorni col pullman. Vivo coi miei genitori e mia sorella Mabinito più piccola. Mio papà Babuia e mia mamma Fatu sono nati in Africa, nella Guinea Bissau e vivono in Italia da più di 20 anni. Nel mio paese d’origine ci sono stato nel 2008 e nel 2012; lì c’è gran parte della mia famiglia: i miei nonni materni, i miei zii e i miei cugini. La lingua? Non la parlo molto bene però la capisco”.

Da quanto tempo giochi a calcio?
“Ho iniziato da piccolissimo, avevo appena 4 anni. Sono partito dalla squadra del mio paese e poi a 9 anni sono passato all’Accademia Calcio Como rimanendoci per 4 stagioni. Poi sono arrivato al Varese; ho giocato nei Giovanissimi, negli Allievi, nella Juniores, mi sono rotto la caviglia, poi ho recuperato e sono stato girato in prestito al Fenegrò ed ora eccomi qui in prima squadra”.

Cosa provi nell’essere arrivato tra i grandi?
“Sinceramente all’inizio non ci credevo. Ero felicissimo di andare in ritiro col gruppo, ma pensavo che sarebbe finita lì, invece no. Mi sono allenato bene, penso di essere miglirato e adesso voglio provarci.

Non poteva esserci esordio migliore: vittoria per 3-0 e gol…
“Siamo molto felici di essere partiti bene. Io non pensavo nemmeno di giocare. Durante la rifinitura del sabato il mister mi ha provato e allora ho intuito che avrei potuto scendere in campo. E’ stata una bella sorpresa, spero di ripagare la sua fiducia. Il gol lo dedico ai miei genitori e ai miei amici. Devo migliorare tanto, soprattutto fisicamente”.

Chi è il tuo idolo come giocatore?
“Seedorf su tutti, nelle mie fantasie c’è quella di segnare dall’area di rigore con un suo assist. Come attaccante invece dico Icardi… sono interista”.

Cosa vuoi fare da grande?
“Vorrei diventare un calciatore, se non ci riesco farò l’elettricista”.

A fine chiacchierata c’è spazio per un simpatico sketch; mister Domenicali, prima di iniziare il lavoro sul campo, simpaticamente si avvicina e lo ammonisce strappandoci un sorriso: “Domenica non giochi e sai perché? Nel calcio c’è questa regola: giochi bene, fai gol, ti intervistano e la partita dopo fai cag***” lo avvisa ironicamente. Poco importa a Buba: “Tanto domenica non giochiamo…”; in effetti appuntamento sabato con l’amichevole a Gavirate e poi mercoledì alle 20.30 in Coppa contro il Calvairate che gioca a Vimodrone. Domani dovrebbe arrivare il nuovo attaccante, intanto Buba all’occorrenza c’è.

Elisa Cascioli