I numeri qualche volta sono importanti per comprendere l’entità di un traguardo: era dal 7 febbraio 2016 che un giocatore nato a Varese (in quel caso Manuel Rossi a Sassari) non segnava un canestro in Serie A con la maglia biancorossa. Per quanto riguarda i tiri dall’arco, se escludiamo il cittigliese Bertoglio (il 23 maggio 2012 in gara 4 dei quarti Playoff contro Siena), bisogna addirittura tornare all’8 maggio 2010 e a Niccolò Martinoni (2/3 dall’arco in una vittoria su Cremona).

OJM BRESCIA825C’è di più: nella storia della Pallacanestro Varese, quello di Matteo Parravicini è il primo canestro segnato da un giocatore nato nel terzo millennio o, ragionando con il calendario biancorosso, nato dopo lo Scudetto della Stella. Il ragazzo, oltre ad aver esordito con la prima squadra, è da anni nel giro delle nazionali giovanili ed è protagonista con l’Under 18, con cui sta mantenendo in stagione 16.9 punti a partita. Nelle ultime cinque gare disputate – che hanno compreso una prestazione da 30 punti in una trasferta vittoriosa a Milano – sono saliti addirittura a 22.2.

Quel 100 tondo tondo, messo a segno da un ragazzo di 16 anni, con tutta l’emozione di chi Pallacanestro Varese ce l’ha nel cuore fin da bambino. “I compagni mi dicevano «Stai pronto!», io ci speravo come ogni volta che il coach mi chiama con la prima squadra. Però un conto è sperarci, un’altra sentirsi dire da #Caja «Parra, vai sul cubo dei cambi!». Sono scattato di corsa, senza pensare. È stato l’inizio di un’emozione fortissima”.

Una bella storia di basket, quella di Matteo che ha sempre e solo voluto il pallone da basket. Da piccolo, infatti, suo padre provò ad indirizzarlo al calcio senza successo perché il baby cestista non ne volle sapere. Già alle elementari aveva scelto il suo futuro. Gli idoli con i quali è cresciuto? Gianmarco Pozzecco in primis, chiaramente, ma anche i campioni NBA Paul Pierce e Rajon Rondo.

Filippo Antonelli