Con lo 0-3 subito da Novara, la stagione della UYBA si è chiusa mercoledì sera. Il sipario è calato sull’annata delle biancorosse che hanno terminato la regular season al quarto posto e hanno conquistato la semifinale scudetto e la Final Four di Coppa Italia. In Coppa Cev, il cammino si è fermato agli ottavi di finale contro la corazzata Eczacibasi Istanbul che proprio martedì ha sollevato al cielo la coppa dopo aver battuto in entrambe le sfide (andata e ritorno) le bielorusse del Minchanka Minsk.
ORRO 7: promossa a pieni voti alla sua prima stagione in un grande club e migliore farfalla dell’anno per il pubblico del Palayamamay (foto a fianco). Ha dimostrato fin da subito personalità e lucidità, confermando il suo talento già visto al Club Italia. Il suo gioco è passato decisamente più per Diouf e le schiacciatrici di banda piuttosto che per il centro e si è fatta ammirare, oltre che per la regia, anche per tante difese, un fondamentale che si esalta a fare; non male anche a muro, nonostante non sia altissima. Nei playoff, soprattutto nelle gare contro Novara, è mancata un po’ la Orro a cui si era abituati e ha peccato di precisione. Forse è arrivata a fine annata con poca benzina.
DIOUF 7: buona stagione per la numero 13 biancorossa che, per altro, sarà presente e premiata al Premio Varese Sport del 14 maggio prossimo (Ville Ponti di Varese, ore 20.30). Se per anni è stata l’unico punto di riferimento dell’attacco della UYBA, quest’anno ha finalmente avuto il supporto di Bartsch e Gennari e si è vista una Diouf decisamente più attenta e volenterosa in difesa. Il carattere non le è mai mancato e spesso sono toccati a lei i palloni decisivi che alcune volte ha messo a terra e altre no. Peccato per l’infortunio alla schiena che l’ha costretta ai box per due gare su tre di semifinale scudetto contro Novara. La sua presenza in campo avrebbe cambiato le cose? Probabilmente Novara avrebbe vinto lo stesso, ma l’esperienza di Diouf avrebbe fatto molto comodo.
GENNARI 7: giocatrice solida in ricezione e che ha sempre dato equilibrio alla squadra, intelligente nei colpi d’attacco e di grande affidabilità dal punto di vista fisico nonostante i gravi infortuni patiti in passato. La farfalla numero 6 è stata la leader silenziosa della squadra e un’atleta esemplare e non a caso è arrivata la convocazione in nazionale. Nei playoff si è caricata sulle spalle la squadra ed è sbocciata come la primavera dimostrando esperienza, voglia di lottare e una certa abitudine alle partite che contano (ha vinto uno scudetto con Casalmaggiore e una Coppa Italia con Bergamo).
BARTSCH 7: è partita ad altissimo livello e ha trascinato per gran parte del campionato la UYBA a suon di potenti schiacciate, battute insidiose, qualche muro e solidità in ricezione. I numeri della stagione regolare lo certificano: ha messo a terra più punti di Diouf e ha terminato al sesto posto generale la classifica dei punti messi a terra. Poi, però, nei playoff è come se non fosse stata più lei, le sue prestazioni hanno avuto un crollo verticale e non è riuscita a dare il contributo necessario alla squadra. Un vero peccato, ma quello che ha fatto prima non va dimenticato.
SPIRITO 7: con il 55,6% di ricezione perfetta, è risultata il miglior libero della stagione regolare. E’ andata in crescendo e, se la ricezione è sempre stata il suo punto forte, è migliorata in difesa e nel posizionamento. Passerà l’estate con la maglia azzurra addosso, quella maglia per Rio 2016 che le è stata tolta per un grave infortunio al ginocchio.
STUFI 6: dopo una stagione regolare in cui la sufficienza sarebbe stata onestamente stiracchiata, la capitana tira fuori dal cilindro delle buone prestazioni nei playoff che, almeno in parte, fanno ritornare in mente la Stufi della passata annata, quella che era una sentenza con le sue fast e la sua grinta. Nel corso di questa stagione è stata vittima di qualche acciacco che ha influito sulle sue prestazioni e tutta la squadra ne ha risentito.
BERTI 6: se si considerano i numeri, la giovane centrale ha chiuso la stagione (regular season + playoff) al secondo posto quanto a numero di muri (74) a pari merito con Devetag, un dato che le fa onore e che fa ben sperare per il futuro. Forse, però, al suo secondo anno in biancorosso, ci si aspettava qualcosa in più in termini di carattere e di continuità di prestazioni: a buone serate alterna ne alterna altre, infatti, in cui si vede troppo poco. Deve ancora completare il suo percorso di crescita e maturazione e l’estate in nazionale non le potrà che fare bene.
PIANI 6: sostituire Diouf non è certo semplice, ma Piani l’ha fatto con coraggio e quel pizzico di follia dettata dalla gioventù che serve sempre. Nei due confronti di semifinale contro Novara, però, il livello si è alzato troppo per una pur giovane talentuosa come lei che fino all’anno scorso era nel Club Italia e ha pagato lo scotto. Rimane, però, una bella speranza del volley azzurro.
BOTEZAT 6: è partita come terza centrale dietro a Stufi e Berti, ma si è saputa ritagliare qualche spazio soprattutto nel girone di ritorno. E’ brava a muro, grazie anche alle sue braccia lunghissime e ad un’altezza non indifferente, e si è messa in mostra anche per le battute insidiose. Ha del potenziale da tirare fuori per volare come una farfalla.
NEGRETTI 6: l’anno scorso è stata utilizzata da Mencarelli nel cambio sistematico under con Berti; quest’anno non è stato più così ma, quando chiamata in causa, ha risposto dando quella solidità che le si richiede. Le sue battute spesso hanno creato scompiglio.
DALL’IGNA 6: si è vista all’opera pochissimo fino a gara-2 della semifinale scudetto in cui è stata gettata nella mischia fin dai primi scambi di partita per sostituire una Orro poco ispirata. Ha dato il suo buon contributo, sintomo che in allenamento ha sempre lavorato bene per tutto l’anno.
WILHITE 5: dopo la rottura del quinto metatarso del piede destro ad inizio novembre, non è più rientrata nelle scelte di Mencarelli e per lunghi periodi non ha messo piede in campo. Nella seconda semifinale scudetto contro Novara ha provato a dare il suo contributo, ma è apparsa un po’ arrugginita. Da lei ci si aspettava qualcosa in più.
CHAUSHEVA 5: ha strappato applausi nelle prime giornate con i suoi servizi in salto (5 ace nei primi sei turni), poi il suo apporto in battuta è andato scemando ed è finita nelle retrovie. In posto quattro in caso di necessita le è stata preferita Wilhite.
COACH MENCARELLI 6: i numeri e i risultati ottenuti dalla squadra lo premiano. Grazie ad una rosa costruita con equilibrio insieme a Enzo Barbaro, non accadeva da anni che la UYBA arrivasse così in alto in campionato e in Coppa Italia e questo ha spinto il presidente Pirola a riconfermarlo alla guida delle farfalle anche per la prossima stagione, la sua quarta di fila a Busto Arsizio. Dopo un girone d’andata a mille, nel ritorno la sua formazione ha avuto oggettivamente troppi alti e bassi e non si è saputa confermare ad altissimo livello anche dopo il giro di boa. Il rendimento in trasferta è stato deficitario e il coach non è stato in grado di invertire il trend. Ora lo aspetta un’estate in azzurro:in bocca al lupo per gli Europei Under 17.
Laura Paganini
(foto di Molinari, Baldoin e Alemani)
