Avramovic 8: ha, tra i tanti, il grandissimo pregio di guardare il canestro negli occhi, tirando con tutta la fiducia del mondo in tasca. Le sue incredibili staffilate, anche sulla faccia degli avversari, fanno malissimo a Milano.
Pelle 6.5: fa il suo senza strafare e, in una gara molto tattica e tutta in controllo, è già una bella notizia
Natali 6.5: dopo trenta minuti filati spesi in panchina ne gioca un paio di classico sacrificio
Okoye 6.5: Milano lo invita a giocare il suo uno contro uno, ma Stan contro avversari decisamente più fisicati non trova mai gli spazi giusti e si inventa troppi tiri fuori equilibrio, bravo però nello sfruttare le pochissime occasioni dall’arco
Tambone 6: purissimi compiti da regista, assolutamente nei binari tattici richiesti da coach Caja con controllo del ritmo e passaggi nel momento giusto
Cain 7: in attacco contro i centimetri e i chili della coppia Cusin-Gudaitis produce il massimo possibile con punti e falli subiti, ma il suo vero capolavoro lo produce là dietro tenendo legata tutta la difesa varesina
Ferrero 6: parte bene (5 punti nel primo quarto), ma offensivamente si spegne col passare dei minuti senza più tiri, né responsabilità, dedicandosi anima e corpo alla difesa.
Wells 8: larghissimo MVP della gara, mangia in testa a connazionali più celebrati, più famosi, più pagati ma decisamente privi di anima e cuore. Il “Soldatino” questa volta merita i gradi di Generale.
Larson 6.5: tenere bene il campo al debutto con Milano è già un “plus”, chiudere a braccia alzate e con 4 assist pure
Vene 6: gara sufficiente da comprimario.
Massimo Turconi
P.S.: a margine della gara, piccola nota a proposito di Milano: per presentare una squadra così sconclusionata, così vuota dal punto di vista caratteriale, così assente alla voce “gerarchie” e, in definitiva, così malamente gestita, bisogna proprio impegnarsi…
E tutto ciò, si intende, al di là e ben oltre i meriti, indubbi e cristallini, dell’Openjobmetis Varese.
