Una ricostruzione storica dettagliata e appassionante. Un progresso tecnico della bicicletta tutto da scoprire nel centro storico di Gallarate, dove sorge il Museo ciclostorico Palazzi.

Inaugurata lo scorso 14 aprile, la mostra nasce dalla grandissima passione per la bici di Claudio Palazzi, sportivo da sempre, ma ciclista e collezionista “cresciuto” col tempo. Amante dei sapori antichi delle due ruote, ha “esordito” con le tipiche uscite di gruppo per poi avvicinarsi, pedalata dopo pedalata, alla sua vera passione: le rievocazioni storiche che l’hanno portato fino alla vittoria del Giro d’Italia d’Epoca del 2011.
Un misto tra sport praticato e amore per la storia della bicicletta culminato con la pubblica condivisione, da parte della famiglia Palazzi, di parte della collezione del signor Claudio, composta da velocipedi, bici da corsa e militari, maglie, fotografie e tanti altri cimeli.

A dominare l’ingresso del Museo, vi sono le “antenate” della bicicletta moderna: la Michaudina, i Gran bi, i bicicletti del 19° secolo che lasciano poi spazio ad una ricostruzione storica che va fino al 1955, con i modelli più belli e famosi di sempre. Anno dopo anno, continui miglioramenti e innovazioni: dall’introduzione degli pneumatici, ai cambi sempre più moderni, performanti e studiati nei minimi dettagli. Una meravigliosa evoluzione di biciclette che hanno segnato la storia del ciclismo, dominata dalla foto più discussa di sempre: il passaggio della borraccia tra Coppi e Bartali.
L’ultima sala, invece, ospita alcuni modelli di biciclette militari da fine Ottocento sino ai tempi della Seconda Guerra Mondiale. L’obiettivo della mostra è la condivisione di un patrimonio storico, istruttivo ed emozionante, da conservare gelosamente.

Il Museo ciclostorico è visitabile gratuitamente e su appuntamento a Gallarate, in Via San Giovanni Bosco 4, contattando telefonicamente, o via e-mail, Claudio Palazzi. Per tutte le informazioni e approfondimenti, visitate il sito della mostra: https://www.museociclostoricopalazzi.it/

Lisa Guadagnini