L’Associazione Sportiva Dilettantistica Luino Maccagno 1910 nasce due anni fa, dall’unione di intenti tra le dirigenze del Luino e del Maccagno, realtà attigue territorialmente, che, per superare comuni difficoltà e limiti, decidono di mettersi insieme.

Alberto Costa, Responsabile del settore giovanile ci chiarisce l’architettura societaria: “Una volta tanto i campanili non si sono divisi, ma sono riusciti a unirsi, dando vita a un soggetto societario nel quale sono rappresentate, all’interno del Direttivo, le due dirigenze di quello che una volta era il Luino e il Maccagno. Il Direttivo è l’unico organo decisionale della società che stabilisce gli obiettivi stagionali e di sviluppo del progetto. Gli aspetti di carattere gestionale e operativo sono delegati a figure responsabili, nel mio caso, il settore giovanile, che coordinano l’attività specifica”.

I tesserati in questa stagione, partendo dalla categoria dei “Piccoli Amici” fino agli Allievi 2001, sono 210. Quasi completa la filiera delle squadre, all’appello mancano solamente i Giovanissimi 2003 e i Pulcini 2007 e per entrambe le annate la società ha optato per degli accorpamenti. Non rientra nella gestione del settore giovanile la Juniores, formazione che attualmente gioca nel campionato Provinciale.
Al centro progetto i giovani e il settore giovanile: “Il nostro intento di partenza è stato ed è quello di realizzare una società calcistica nella quale poter far giocare e crescere i giovani del territorio e, nel tempo, riuscire a formare giocatori che, terminato il percorso di settore giovanile possano andare a costituire dapprima la Juniores e poi, in linea di continuità, l’ossatura della Prima squadra. Siamo soddisfatti di quanto fatto finora e i  numeri ci fanno essere ottimisti per il futuro. Tra i nostri obiettivi, oltre una crescita in quantità, perseguiamo la crescita nella qualità delle nostre squadre, il tutto riferito al settore agonistico, con la partecipazione ai campionati Regionali”.

Le basi per fare bene a Luino ci sono a cominciare dalle strutture del centro sportivo comunale “Parco Margorabbia” come ci spiega Alberto Costa, che ci rivela anche una prospettiva di sviluppo: “La nostra è una struttura comunale che si compone di un campo a 11 in erba con tribuna terminato nel 2006 , un campo a 11 in sabbia con tribunetta e un campo a 7 in sintetico. Abbiamo spazi adeguati all’attuale portata della nostra attività e anche in previsione di crescita. Da un po’ di tempo stiamo lavorando per poter riuscire a dotare di un fondo in sintetico l’attuale campo in sabbia”.

Insieme alla base strutturale e l’assetto organizzativo e societario, ci sono le persone, nella fattispecie le figure degli istruttori. Anche su questo determinante tassello dell’attività giovanile a Luino si sta lavorando con un occhio al presente e uno al futuro: “Prima di tutto, vogliamo che i nostri istruttori siano degli educatori. Al tratto umano cerchiamo di unire persone che abbiano anche passione e competenza calcistica maturata sul campo. Per quanto riguarda l’attività di base, abbiamo un laureato Isef che agisce trasversalmente ai gruppi squadra curando nello specifico l’apprendimento motorio. Con tutti gli istruttori facciamo delle riunioni tecniche a cadenza mensile durante le quali facciamo il punto della situazione e ci confrontiamo su aspetti tecnici e di gestione del gruppo squadra”.

In merito all’aspetto educativo, l’attenzione è posta sia nei confronti dei tesserati sia delle loro famiglie: “A tutti i nostri ragazzi diciamo che noi non giochiamo contro un’altra squadra, ma con un’altra squadra. Insistiamo su questo tipo di messaggio perché siamo convinti che il percorso nel settore giovanile debba rappresentare un’occasione di crescita e miglioramento personale e calcistico, nel quale, il risultato, soprattutto nelle categorie dei più piccoli, rappresenta un elemento del gioco e basta. Tale messaggio insieme ad aspetti di carattere informativo e organizzativo sono oggetto delle riunioni che facciamo con le famiglie. Le famiglie sono una  componente importante nell’attività giovanile e cerchiamo di riconoscerle affiancando alle riunioni di gruppo dei colloqui individuali”. 

Marco Gasparotto