L’avventura in biancorosso dei due varesini doc, Francesco Gazo e Francesco Luoni, si è conclusa con l’amaro in bocca, oramai un anno fa, dopo la sconfitta ai playoff di Serie D c’è stato il loro saluto alla società che ha fatto altre scelte sul mercato. Dal loro ex club aspettano ancora qualche rimborso, sono infatti due dei tanti ad aver fatto vertenza (da saldare entro il 30 giugno).
Un anno fa hanno cercato fortuna altrove e il loro bilancio è molto positivo. Non può non esserlo specialmente per il centrocampista che ha centrato promozione in Serie C e scudetto con la maglia della Pro Patria, squadra a due passi da casa. “E’ stata una stagione davvero esaltante perché il campionato è stato molto combattuto –  ci racconta Gazo -. E’ stato un anno dispendioso, siamo stati davanti, poi abbiamo inseguito l’avversario senza mai arrenderci e alla fine abbiamo sfruttato al meglio, da grande gruppo, le ultime partite. Non era semplice tenere duro. Poi vincere anche lo scudetto è stata un’ulteriore gratificazione”. Che ambiente hai trovato? “La gente, la città e i tifosi ci tengono tanto e riavvicinarli alla squadra non è stato facile in questi anni; Patrizia Testa ci è riuscita anche grazie al suo carattere. E’ grintosa, sa il fatto suo e la ritengo un’arma vincente del club”.

Testa da un lato, Di Nunno dall’altro. Anche Luoni si è ritrovato con un presidente vulcanico in quel di Lecco. Durante la stagione, il patron si è sfogato diverse volte, annunciando blocchi degli stipendi e vendita del club a fine anno, insomma, un personaggio con pochi freni. “E’ stata una stagione positiva, siamo partiti benissimo, poi abbiamo avuto un calo all’inizio del girone di ritorno e qui si sono scatenate le sue ‘ire’, ma in verità è sempre stato corretto. Forse si aspettava un po’ di più, ma la società non ci ha mai fatto mancare nulla” commenta l’ex capitano del Varese.

Tra le partite più calde dell’anno proprio il “derby” tra Luoni e Gazo. Il 3-1 in rimonta dei tigrotti al “Rigamonti-Ceppi” di Lecco ha fatto molto discutere per l’arbitraggio con l’espulsione di tre giocatori di casa (Bertani subito dopo il gol del momentaneo 1-0 bluceleste, Cavalli e Moleri), il presidente Di Nunno e un rigore concesso e sbagliato alla Pro Patria. “Quella domenica è successo di tutto – raccontano i due ex compagni -. I tifosi erano inferociti, ci hanno lanciato di tutto – dice Gazo –; addirittura una bottiglietta è riuscita ad arrivare anche nel tunnel colpendo il guardalinee. Eravamo un po’ tutti nervosi – gli fa eco Luoni – e anche negli spogliatoi il clima è stato bollente”. Per non parlare di quello in sala stampa, con le accuse di Di Nunno nei confronti della Testa e di mister Javorcic che hanno fatto il giro del web.

Una vicenda oramai chiusa. E adesso? Gazo con ogni probabilità resterà in biancoblù, mentre Luoni è sul mercato a caccia di una piazza ambiziosa.
Intanto i due aspettano le mosse del nuovo Varese. “Ho parlato personalmente con Berni – ci racconta Gazo – e mi ha dato rassicurazioni. Mi ha fatto una bella impressione e spero tanto che le cose si sistemino perché la piazza se lo merita. Sono alla Pro Patria, vorrei rimanere e spero di non cambiare squadra; giocare per la squadra della mia città è stata una bella parentesi nonostante tutto. Tra Varese e Pro Patria chi scelgo? Dico la Juve…”.

Elisa Cascioli