Busto Arsizio-Entebbe, in Uganda, e ritorno. Il tutto in una settimana ricchissima di emozioni, sorrisi e ricordi che si porterà per sempre nel cuore. Uno dei protagonisti della missione “Mano nella Mano”, promossa dalla Lega Pallavolo Serie A Femminile e da GICAM (Gruppo Internazionale Chirurghi Amici della Mano), è Marco Musso, da dieci anni nel mondo della UYBA e da quattro stagioni vice di coach Marco Mencarelli.
Insieme a Valentina Diouf, Elisa Cella, Gaia Moretto e Vittoria Repice, dal 2 al 9 giugno ha trascorso alcuni giorni con i bambini dell’SOS Children’s Village di Entebbe allestendo un camp di pallavolo per giovani ragazze e ragazzi e ha fatto visita al CoRSU Rehabilitation Hospital, centro all’avanguardia per gli interventi agli arti superiori.

Che esperienza è stata? 
musso africa mano nella mano 01“Ero già stato in Africa e conoscevo a grandi linee che cosa avrei potuto trovare, vedere e imparare. Ma ora, al mio ritorno, posso dire con certezza che è stata una delle situazioni più piene della mia vita e in cui ho provato una forte intensità emotiva. Ho impressi nella mente i colori, i sorrisi dei bambini, la loro vivacità, il loro voler vivere appieno la possibilità di giocare, divertirsi e imparare alcuni fondamentali della pallavolo. E’ stato bello e stiamo già lavorando per riproporre l’anno prossimo, per la terza volta, questa iniziativa”.

Come si svolgeva la tua giornata?
“Abbiamo tenuto due allenamenti di pallavolo al giorno in un campo all’aperto in erba e terra e con le linee tracciate con olio bruciato. Lì non esistono palestre né strutture e i bambini non fanno sport come lo intendiamo noi e sono pressoché novelli di ogni disciplina sportiva organizzata, pallavolo compresa. Sono però abituati a giocare assieme e soprattutto sono abilissimi ad arrampicarsi sugli alberi, a fare la capriola e la ruota e tutta una serie di movimenti per loro quasi innati e che, invece, ai nostri figli dobbiamo insegnare. Sono delle spugne e hanno imparato velocemente, sempre con il sorriso sulle labbra”.  

Ora sei di nuovo a Busto Arsizio, precisamente al Palayamamay per l’UYBA Volley Summer Camp Academy. 
“E’ in corso la prima delle tre settimane di questa Volley Summer Academy che sto seguendo insieme a Christian Tammone, Igor Galimberti, Luca e Valentina. Abbiamo circa una sessantina di bambine e ragazzine dai 10 ai 17 anni  che stanno frequentando uno stage di alta qualificazione. Lunedì scorso è stata presente come ospite anche Alessia Gennari”.

Quanto a te, cosa c’è nel tuo futuro?
“Per ora sto parlando con la società per definire il mio ruolo nella prossima stagione. Mi piacerebbe iniziare l’undicesima annata in biancorosso, ma al momento nulla è ancora deciso. La UYBA, comunque, è la mia priorità”.

La UYBA 2018/2019 è ormai costruita. Come ti sembra?
“E’ squadra molto equilibrata e costruita con estrema intelligenza. Del sestetto dell’anno scorso sono state confermate tre giocatrici importanti come Orro in regia, Gennari in banda e Berti al centro che saranno tre punti di forza. I ritorni di Leonardi e Meijners non hanno bisogno di presentazioni per qualità ed esperienza. Grobelna, poi, è un’opposto tutto da scoprire per qualcuno ma non per me che l’ho vista, quando ancora collaboravo con la nazionale della Repubblica Ceca, poco più che diciottenne durante tornei internazionali con la maglia della sua nazionale senior. Ha caratteristiche fisiche, tecniche e di potenza non indifferenti e si potrà affermare alla grande anche in Italia”.

Quali sono gli obiettivi della UYBA?
“Sarà un campionato tosto e credo che il livello si sia alzato rispetto all’ultima stagione. Le altre squadre si sono rinforzate tantissimo e la concorrenza sarà agguerrita, ma ritengo che la UYBA sia molto competitiva, equilibrata e piena di talento”.

Laura Paganini