Abbiamo raggiunto il nuovo responsabile del settore giovanile gialloblu nel suo “buen retiro” della Val di Fassa dove Martino Rovera sta ritemprando le energie a suon di chilometri in bicicletta prima di una importante stagione in una veste nuova per lui dopo quella di responsabile del settore minibasket.
“Non me l’aspettavo proprio un incarico del genere – afferma Rovera – A fine campionato i dirigenti mi hanno fatto una domanda informale se me la sentissi di ricoprire tale ruolo, ma ritenevo fosse un semplice sondaggio, magari per qualche anno più in là da venire. Invece, ho poi saputo che il consiglio della Robur ha preso questa decisione. Devo ammettere che è un enorme piacere nonchè un grande attestato di stima nei miei confronti. Uno dei miei compiti sarà quello di riportare nel settore giovanile lo stesso spirito che si è creato nel minibasket”.

Ti sei già fatto un’idea di questo tuo nuovo ambito?
“Sinceramente penso che ad oggi sia ancora un mondo da scoprire per me. Di certo, la prima idea è quella di scegliere gente che abbia la Robur nel proprio cuore. Ho voluto fortemente il ritorno di Marco Cattalani e di Luca Aletti che oltre ad essere due bravissimi allenatori, hanno anche questa caratteristica. Poi, ovviamente, bisognerà dare continuità ai progetti già avviati”.

Idee che già ci sono. Quali sono le maggiori difficoltà a tuo parere?
“Penso che come per il minibasket, la parte più difficile sia la relazione coi genitori. Probabilmente col settore giovanile questo aspetto è ancora più importante. Purtroppo, a volte capita che come genitori si perda il punto di vista della situazione. Poi vorrei che i ragazzi del nostro settore giovanile capissero che gruppo e affiatamento sono le cose più importanti per un giovane. Porto il mio esempio: all’inizio del mio percorso giovanile giocavo molto poco, ma mi sono inserito nel gruppo e piano piano sono venuto fuori”.

Il tuo rapporto con Fabrizio Garbosi, ora ds roburino?
“Penso che il nostro rapporto sia ottimo. Mi spiace aver preso il suo posto come responsabile, ma posso dire che Fabrizio mi sembra molto motivato nel suo nuovo incarico. La nostra collaborazione c’è e ci deve essere a tutti i livelli, ma soprattutto a livello di Under 18 dove l’interscambio dovrà essere quasi continuo”.

Come hai vissuto la querelle estiva sul ripescaggio della prima squadra?
“Sempre con un occhio di riguardo ai nostri ragazzi. Ho sempre sperato nella B perchè poter prospettare ai nostri ragazzi del settore giovanile uno sbocco futuro in B ritengo sia qualcosa che abbia un valore. E dovremo fare del nostro meglio per produrre giocatori per la B per dare alla prima squadra quella identità roburina che da sempre è il nostro marchio di fabbrica”.

Matteo Gallo