Con la squadra ferma, la preparazione per la prossima gara di campionato ripartirà domattina dallo stadio. E’ inevitabile che il pensiero corra alle vicende societarie che certo non fanno dormire sonni tranquilli da qualsiasi parte si voglia guardare la situazione. Il problema più impellente è quello di sistemare le mensilità arretrate a staff e squadra: è indispensabile un segnale forte da parte della famiglia Catellani che non può più aspettare ulteriormente. Domani i giocatori riceveranno la visita di un delegato dell’AIC per capire come muoversi nel caso questo stallo continui. Per questo il tempo è forse scaduto: servono chiarezza e tempi certi da parte di Sauro e Fulvio Catellani che nel mondo del calcio sono conosciuti come persone stimate e affidabili. Perchè questo tentennare al Varese? Non è da loro, non è da Catellani.

Anche il distacco totale da parte di quello che, per quanto ci è dato sapere, è ancora il proprietario del Varese Calcio, Paolo Basile, ha dell’incredibile e del misterioso. Non puoi dall’oggi al domani abbandonare la nave solo perchè hai trovato un altro timoniere, ben sapendo che le cose non stanno andando come dovrebbero. Nessuno mette in dubbio l’amore di Basile per il Varese, ma questo non è il modo giusto per dimostrarlo. Servono fatti ma, a volte, anche le parole sono importanti.

La stagione è in corso e la squadra, seppur ridimensionata parecchio, ha tutte le qualità e possibilità per salvarsi. La società deve però pensare a fare la sua parte perchè una salvezza sul campo servirebbe a poco senza un futuro concreto per poter impostare una nuova stagione.
Corriamo troppo? Siamo già a fine campionato? Forse, ma la paura che da metà maggio in poi ci si dimentichi del Varese fa capolino nel nostro orizzonte.

Michele Marocco