L’ex centro biancorosso, che ha vestito la maglia di Varese nella stagione 2016/2017 e nella prima parte della 2017/2018, è stato al centro di un autentico caso di mercato a metà dello scorso campionato, quando Coldebella ha ceduto alle sue richieste – come gli aveva promesso in estate – e ha acconsentito a lasciarlo partire in direzione Fiat Torino. Al posto di Pelle è arrivato Delas in un cambio che ha scontentato tutti.

Norvel infatti non ha brillato in Piemonte e i risultati della squadra sono stati pesantemente al di sotto delle aspettative nel girone di ritorno, nonostante la vittoria della Coppa Italia a febbraio facesse presagire ben altri scenari per la squadra di Galbiati. Di contro, Delas non ha mai mostrato in biancorosso la condizione fisica migliore ed è stato anzi spesso dannoso quando è stato chiamato in causa per far rifiatare Tyler Cain.

Ora per Pelle – il cui rapporto con Torino non è proseguito al termine della stagione, senza per altro che ciò costituisse una sorpresa – si apre un nuovo e allettante scenario: il caraibico era finito inizialmente sul taccuino dell’Unicaja Malaga, ma il club spagnolo ha poi virato su un altro obiettivo. Secondo La Prealpina, dunque, il centro dovrebbe ora riuscire ad accasarsi in NBA. Merito di una Summer League giocata ad altissimi livelli di produttività, con 7.4 punti, 4.2 rimbalzi e 1.2 stoppate di media in appena 13.8 minuti di utilizzo.

Prestazioni che avrebbero convinto i Philadelphia 76ers a puntare sull’ex Varese utilizzando la formula del two-way contract: si tratta di una novità della scorsa stagione che permette alle franchigie NBA di firmare un giocatore per la squadra affiliata di G-League (i Delaware Blue Coats, in questo caso), la Development League della NBA così denominata per ragioni di sponsorizzazione (Gatorade), mantenendo tuttavia la facoltà di chiamare il giocatore nella squadra NBA di riferimento in qualsiasi momento.

È facile prevedere, nel caso in cui questo accordo arrivi alla conclusione, un’intera annata in G-League per Norvel, ma il caraibico potrebbe farsi trovare pronto all’occorrenza qualora le situazioni e l’evoluzione della stagione dei Sixers rendano necessario un suo utilizzo con la squadra principale. Difficile che accada? Sì, ma mai dire mai. In fondo le franchigie NBA schierano ogni anno un grandissimo numero di giocatori per fronteggiare un calendario così complesso e logorante.

Pelle, oltretutto, sembra più adatto al gioco statunitense che a quello europeo. Il suo atletismo potrebbe essere un’arma di rilievo, se incanalato nella giusta direzione. La regola dei tre secondi difensivi, esistente in America, rende tuttavia obbligatorio un suo miglioramento nei cambi difensivi poiché Norvel non potrà stazionare sotto canestro in attesa dell’avversario da stoppare.

Miglioramenti, ecco la chiave: Pelle non ha fatto particolari passi avanti dal suo arrivo in Italia e, anzi, ha forse sfoderato le sue migliori prestazioni subito all’inizio del suo primo campionato a Varese. Le opportunità di carriera che avrà da qui in poi dipenderanno dalla attitudine a lavorare sul suo gioco.

Filippo Antonelli