È assolutamente legittimo pensare che non siano partite come le prossime due – a Venezia e contro Milano in casa – quelle da vincere a tutti i costi per i biancorossi. In fondo, se prendiamo la classifica alla fine del girone d’andata, Varese ha sconfitto una sola delle prime otto della classe: Cantù, incontrata però in un momento delicatissimo per la formazione brianzola, che si è ritrovata strada facendo.

È un altro segnale che il tasso tecnico a disposizione di coach Attilio Caja non è prima di qualità e che quindi c’è un divario piuttosto netto con le squadre costruite invece per altri obiettivi. Certo, le sconfitte onorevoli (a Milano, ad Avellino e poi in casa contro la Virtus e Torino) hanno tuttavia dimostrato che la Openjobmetis non rinuncia a giocarsela nemmeno quando l’impresa sembra fuori portata.

C’è stata però, da questo punto di vista, una inversione di tendenza degna di attenzione: se Varese aveva aperto il campionato subendo più di 80 punti solamente in una occasione su undici, nelle ultime quattro gare si è verificato invece un tracollo abbastanza netto sul piano della solidità difensiva. E la Openjobmetis non può pensare di rimanere sullo stesso campo con avversarie come la Reyer e l’EA7 se concede così tanto (89.2 punti subiti a partita nelle ultime quattro gare).

Sta diventando un problema sempre più grande la libertà lasciata agli avversari sul perimetro, in alcuni casi a seguito di una zona votata a proteggere l’area: solo Reggio (37%) e Brindisi (36.8%) concedono percentuali dall’arco più alte di Varese (35.8%), ma la Openjobmetis è prima per numero di triple subite per gara (10.1) e seconda per tentativi da tre concessi (28.3 a partita) dietro a Brescia.

Le statistiche – soprattutto quella dei tiri da tre presi dalle avversarie dei biancorossi – dimostrano che si tratta di una precisa scelta. Una tattica che però, in alcuni frangenti, ha avuto un esito molto diverso da quello sperato: la paura di concedere scorribande interne alla Fiat domenica scorsa ha permesso ai piemontesi di tirare 5/8 dall’arco nel decisivo quarto periodo, così come la decisione di scommettere sulle basse percentuali dei reggiani ha garantito – nello scontro diretto disputato al PalaBigi – alla Grissin Bon un secondo tempo da 8/13.

I tempi di attesa per il sostituto dell’infortunato Waller si stanno allungando perché, come dichiarato anche da Bulgheroni e da Caja, Varese non ha nessuna intenzione di forzare le tappe e di prendere il primo nome disponibile. Si cerca un giocatore in grado di dare un contributo sicuro e sostanziale, un po’ come fece Dominique Johnson un anno fa. Altrimenti si affronteranno le prossime gare con l’organico attuale e la consapevolezza che – sostituto di Waller o meno – servirebbe un’impresa.

Il sentimento a cui Varese non deve abbandonarsi, neanche temporaneamente, è comunque quello della rassegnazione. Anche se la classifica e la situazione attuale indurrebbero a pensare che il campionato biancorosso ripartirà solo tra due settimane con la trasferta – comunque difficile – di Desio per il derby con Cantù, la Openjobmetis deve continuare – come ha (quasi) sempre fatto – ad approcciare ogni gara con la giusta concentrazione e fiducia. Solo così può rimanere con la testa all’obiettivo e non staccare la spina.

Filippo Antonelli