SOMMESE 9.5 – Un campionato praticamente perfetto, una solidità impressionante che ha permesso alla formazione allenata da mister Peloso di tenere un rendimento costante ed eccellente per tutto l’arco della stagione. Nonostante un ritardo di cinque punti dal Bosto capolista al termine del girone d’andata, la Sommese non ha mai smesso di credere nel titolo e ha continuato a lavorare a testa bassa, forte anche di un mercato invernale che ha portato qualche giocatore di assoluto valore al Franco Pedroni. I protagonisti di questo successo sono tanti, su tutti sicuramente il presidente Conti che ha rimesso in piedi la società. In questo campionato vinto c’è stata la velocità e la tecnica di due giocatori fuori categoria come Angoli e Federico, c’è stata la magia del destro di Bonfrate, c’è stata l’esperienza di veterani come Lucarelli, Galluzzo e il portiere Zocco Ramazzo. E poi c’è stato tanto Montagnoli, difensore rigorista e goleador e leader della squadra. Una vittoria, in sostanza, del collettivo e dell’organizzazione difensiva (appena 24 reti subite in 32 incontri). Per la stagione perfetta è mancata solo la ciliegina sulla torta: un pareggio o una vittoria a Capolago nell’ultimo turno di campionato avrebbe consentito alla Sommese di rimanere imbattuta per tutta la stagione. Ma i giocatori e i tanti tifosi che hanno seguito ovunque la squadra possono solo essere orgogliosi di quanto fatto. Esperti, solidi e campioni.

(Foto di copertina da: pagina Facebook ASD Sommese 1920)

Bosto - SommeseBOSTO 9 – Se per la Sommese, rifondata nel 2016, è stata buona la Seconda (lo slogan utilizzato dal club per festeggiare il successo al secondo tentativo), per il Bosto è stata subito Seconda. La società varesina ce l’ha fatta al primo colpo, raggiungendo quello che era stato fin da subito un obiettivo dichiarato. I gialloblù hanno avuto nel girone di ritorno un calo di rendimento lontano da casa (tre vittorie, tre pareggi e una sconfitta nelle sette trasferte disputate) che ha consentito alla Sommese di lavorare domenica dopo domenica per il sorpasso. Ad un certo punto sembrava addirittura a rischio la promozione diretta: il turno conclusivo contro l’imbattuta Sommese era di fatto una finale anticipata. I ragazzi di mister Perri hanno tirato fuori gli artigli, hanno dimostrato di essere una grande squadra e hanno fatto lo sgambetto alla formazione campione. Difficile, d’altronde, immaginare un risultato diverso in un match disputato a Capolago: in casa i gialloblù hanno collezionato 15 vittorie e un pareggio in sedici incontri. Il Bosto ha mostrato tanto talento offensivo – considerazione supportata dai 101 gol segnati – che ha permesso a tre giocatori di arrivare in doppia cifra di reti (Carabelli 26 senza rigori, Borrelli 15 e Giardini 13) e ad altrettanti di sfiorarla (Morrone, Lombardo e Ambrosino ne hanno segnati 9). Poi, nelle retrovie, la linea difensiva – in evidenza Ghiringhelli, autore di 7 reti e del gol promozione – e la saracinesca Marcon hanno spesso salvato una squadra sbilanciata all’attacco. Subito promossi.

Coarezza - BostoCOAREZZA 8 – Un girone d’andata da 36 punti conquistati, praticamente una media sufficiente per rimanere a contatto sia con il Bosto sia con la Sommese. Con le due squadre di testa che volavano, però, i rossoblù di Somma Lombardo non potevano concedersi errori per rimanere entro il margine di 9 punti dalla seconda che sarebbe valso la partecipazione ai Playoff. Squadra quadrata e impostata più sull’organizzazione di gioco (29 gol subiti, seconda miglior difesa del campionato) che sul talento, il Coarezza ha saputo essere protagonista anche nella seconda metà di stagione e non ha lasciato – a conti fatti – tanti punti per strada. La sconfitta dell’ultimo turno è stata ininfluente perché il Bosto aveva già guadagnato la promozione, pertanto volendo escluderla dal conteggio si può dire che in tutto il girone di ritorno il Coarezza abbia subito due o più reti in due sole occasioni (Angerese-Coarezza 2-2 e Eagles Caronno Varesino-Coarezza 3-1). Il rammarico, per i rossoblù, è lo 0-0 interno contro un Bosto che ha giocato più di 50’ in dieci: il Coarezza, nella ripresa di quello scontro diretto, non ha saputo imporsi e ha anzi subito il gioco dei gialloblù. Provate a farci gol.

Bosto - OlonaOLONA 8 – Non chiedete alla squadra di Induno di subire e gestire le partite. Il capocannoniere Bosio (che ha superato quota 30 gol nel finale di stagione) e i suoi compagni hanno sempre e solo una missione: buttarsi all’attacco, qualsiasi conseguenza comporti. E questa impostazione ha pagato i suoi dividendi perché gli arancioblù nel girone di ritorno hanno risalito in maniera consistente la classifica, totalizzando ben 35 punti (solo la Sommese con 43 e il Bosto con 37 hanno fatto meglio nella seconda metà di stagione), fino al quarto posto. C’è però un rovescio della medaglia: se con 83 reti l’Olona ha il terzo miglior attacco della categoria, ha anche – con 69 gol subiti – la quinta peggior difesa. Forse un passo indietro rispetto allo scorso campionato, in cui la formazione indunese aveva segnato 70 gol a fronte di 27 subiti. Con questa trazione offensiva, l’Olona è uscito fortemente penalizzato dagli scontri diretti con le prime: 0 punti tra Sommese (0-1 a Induno e 3-2 a Somma), Bosto (1-7 in casa e 6-1 a Capolago) e Coarezza (2-1 a Somma e 0-4 a Induno). Una curiosità: con 36 punti in trasferta, l’Olona è stata la seconda miglior squadra del campionato lontano dal proprio campo di gioco (dietro alla Sommese, 39). Corsari.

France Sport prima squadraFRANCE SPORT 8 – Primo anno di prima squadra anche per la società di Franceschetti, che ha mostrato presto il suo potenziale. Con un solido settore giovanile alle spalle e diversi giocatori di talento, l’avvenire per la formazione che gioca le sue gare interne a Maccagno può essere radioso. Per il momento, la France si consola con alcuni traguardi raggiunti in questa stagione: ad esempio il quinto posto, che in condizioni normali avrebbe permesso la partecipazione ai Playoff. La squadra è stata poi una bestia nera per il Bosto: nel girone d’andata i maccagnesi hanno inflitto ai gialloblù la prima sconfitta, nel girone di ritorno hanno ottenuto il pareggio (dopo essere stati in vantaggio per 1-3) risultando così l’unica squadra a non essere uscita sconfitta da Capolago e l’unica a non aver mai perso in stagione contro la formazione allenata da Perri. La France ha saputo impressionare per la qualità del suo gioco e per lo straordinario Sambou Toure (classe ’98), autore di 23 reti, un attaccante con doti tecniche – in aggiunta a una velocità clamorosa – fuori dal comune. Squadra del futuro.

JERAGHESE 7.5 – Nel girone d’andata ci eravamo sorpresi di vedere una formazione appena retrocessa e così quadrata navigare nei bassifondi della classifica. I rossoblù hanno dimostrato nella seconda metà di campionato di aver trovato l’assetto ideale e che, forse, quelle sconfitte con un gol di scarto erano più indice di sfortuna con gli episodi che di basso valore della squadra. La cavalcata della Jeraghese nel girone di ritorno è stata praticamente trionfale: quarta miglior compagine dalla 18^ giornata in poi con 33 punti e nove vittorie nelle ultime undici giornate di campionato. A Jerago è caduto anche il Bosto, a testimonianza che il campo di casa è stato un autentico punto di forza per i rossoblù. La prima qualità che viene in mente pensando alla Jeraghese è la solidità: quarta miglior difesa del campionato con 43 gol subiti. Usciti alla distanza.

Bosto Eagles secondo tempoEAGLES CARONNO VARESINO 7 – Gruppo rivelazione di un girone d’andata in cui ha raccolto in 16 partite gli stessi punti (26) collezionati nell’intera stagione scorsa (da 21 gare), gli Eagles hanno un po’ mollato gli ormeggi negli ultimi due quinti di campionato e hanno lasciato per strada qualche punto di troppo, pur rimanendo con un livello medio di prestazioni: nel girone di ritorno, infatti, sono sette le squadre che hanno fatto più punti dei biancoblù (26) e sono sette quelle che ne hanno fatti meno. Gli Eagles, tuttavia, hanno raggiunto un traguardo non da poco: sul proprio campo non hanno perso né contro la Sommese (0-0), né contro il Bosto (0-0), né contro il Coarezza (3-1). Si tratta ovviamente dell’unica formazione che è stata in grado di compiere questa impresa e, più in generale, l’unica – assieme al Coarezza – ad aver fatto perdere punti sia alla Sommese sia al Bosto. A Caronno non si passa.

Casmo foto di squadraCASMO 6.5 – Se gli Eagles hanno fatto nel girone d’andata gli stessi punti dell’intera stagione scorsa, la Casmo (28 contro i 31 dell’anno scorso) ci è andata molto vicina. Per la prima metà del girone d’andata ha rivaleggiato con Bosto e Sommese per la primissima posizione della classifica, poi lo 0-4 (sul neutro di Morazzone in infrasettimanale) rimediato proprio contro la Sommese ha dato il via a una crisi da cinque sconfitte in sei turni. Subito ad inizio di ritorno, poi, c’è stata un’altra serie di cinque gare senza vittorie che ha definitivamente allontanato i biancorossi dall’alta classifica. I casciaghesi si sono poi solo parzialmente ripresi e hanno perso al fotofinish – con il pareggio interno con il Mascia – la settima piazza. Il girone di ritorno, comunque, è stato abbastanza deludente e sono poche le formazioni che hanno fatto meno punti della Casmo. Andata senza ritorno.

Pro CittiglioPRO CITTIGLIO 6.5 – Vale un po’ il discorso fatto per l’Olona: i cittigliesi non hanno mai rinunciato ad attaccare e non hanno mai rinnegato la propria vocazione offensiva. Il girone di ritorno, probabilmente, è stato meno positivo del girone d’andata, ma comunque il decimo posto – in virtù di una classifica così corta nella parte centrale – può essere un risultato accettabile se si considera che anche l’anno scorso, con il girone a tredici squadre, la Pro si era ugualmente posizionata a metà graduatoria. A testimonianza della grande forza del reparto offensivo grigioblù, si può citare un dato: i cittigliesi sono stati gli unici in tutto il campionato a riuscire a segnare tre reti (pur rimediando una sconfitta) al Franco Pedroni, campo di gioco della Sommese. Tridente di ferro.

ANGERESE 6.5 – Certo, l’Angerese non si è mai messa in mostra per picchi particolari in questa stagione: ha chiuso il girone d’andata da undicesima e ha concluso il campionato da undicesima. È tuttavia da sottolineare la costanza dei rossoblù, capaci in casa di imporre la propria legge spesso e volentieri anche a discapito di formazioni più quotate. In fondo, in virtù della classifica così corta, va anche considerato che l’Angerese è arrivata ad appena 5 punti di distanza dal settimo posto. E i numeri, che non mentono mai, ci dicono che nel girone di ritorno solo sei squadre (per altro le prime sei della classifica) hanno fatto meglio di Zoia e compagni. Nessun calo.

Oratorio di Cuvio prima squadraORATORIO DI CUVIO 6.5 – Anche la Valcuviana ha iniziato quest’anno la sua avventura con la prima squadra e il cammino, per quanto tortuoso, ha lasciato intravvedere qualche spiraglio tale da indurre il buon umore. L’inizio di stagione è stato complicatissimo, tanto che l’Oratorio di Cuvio ha ottenuto i suoi primi punti solamente dopo quattordici partite. Poi il percorso è risultato tutto sommato accettabile nella parte finale della stagione, con anche un periodo da tre vittorie in quattro gare: in questo modo la Valcuviana è riuscita anche a superare la Casport e a non finire il campionato in penultima posizione. Notevoli le prestazioni di Hafid e Men Laykhaf, finiti quasi sempre sul tabellino dei marcatori. Attenti a quei due.

MASCIA UNITED 6 – Lo sappiamo: valutare il Mascia United dai punti conquistati non avrebbe alcun senso. La squadra di Mauro Silipo scende in campo per la passione e per il divertimento, molto più che per il risultato. Quest’anno, per la verità, un episodio spiacevole ha macchiato il campionato dei luinesi: il portiere Palokaj ha colpito un arbitro durante la sfida esterna contro gli Eagles Caronno Varesino, provocandone la sospensione. La squadra (peggior attacco con 16 gol e peggior difesa con 178 reti subite) ha tenuto duro, ha tirato avanti e, proprio all’ultima giornata, per mezzo di un 3-3 esterno contro la Casmo, ha conquistato il suo primo punto in questo campionato. Stoici.

Bosto - VaranoVARANO 5.5 – La storia recente di questa società, che ha lottato spesso per le prime posizioni – e conseguentemente per la promozione – del campionato di Terza Categoria, fa sì che difficilmente questa stagione possa essere considerata positiva. Tra le poche note liete, in aggiunta ad un girone di ritorno in leggera crescita, c’è l’essere stata l’unica squadra oltre al Bosto a non aver perso né all’andata né al ritorno contro la Sommese capolista. Per quanto non enorme, è pur sempre una soddisfazione. Non basta.

Fulcro Travedona MonateFULCRO TRAVEDONA MONATE 5.5 – Non una stagione indimenticabile in casa Fulcro, anche alla luce del fatto che l’anno scorso i punti furono 43 (in 24 partite) e che la squadra di Ulisse Mozzoni arrivò a -5 dai Playoff. In questa stagione, dopo un inizio positivo, si sono manifestate abbastanza presto difficoltà che hanno ancorato la formazione di Travedona Monate ai bassifondi della classifica. Bisogna però riconoscere che un minimo di crescita ci sia stata nella seconda parte di campionato, anche considerando che in programma per la Fulcro c’erano dieci trasferte in sedici partite: Spaltro e compagni hanno comunque migliorato il bottino rispetto al girone d’andata. Non tutto da buttare.

(Foto da: pagina Facebook ASD Fulcro Travedona-Monate)

RANCIO 5 – Un autentico mistero, considerando che a inizio stagione si trattava di una delle squadre favorite per la promozione. La partenza a rilento era stata presto compensata da una rapida ripresa che aveva consentito al Rancio di chiudere il girone d’andata al quarto posto con 31 punti. Poi il buio: otto partite consecutive senza vittorie (un pareggio e sette sconfitte) tra la 24^ e la 31^ giornata, con la classifica che conseguentemente andava peggiorando turno dopo turno. Il Rancio ha chiuso il campionato nella metà bassa della graduatoria, collezionando appena 16 punti in tutto il girone di ritorno (ne hanno fatti meno solo Oratorio di Cuvio, Casport e Mascia United). Ci sarà tanto da lavorare per lavare via le ferite di questa stagione. La delusione più grande.

DON BOSCO 5 – Lo abbiamo visto spesso in questi anni: essere appena retrocessi da una categoria superiore non significa per forza avere le carte in regola per fare da subito un campionato di alto livello. Il problema è che i biancoverdi di Bodio non solo non hanno tenuto il passo delle prime, ma hanno chiuso il campionato con più punti di distanza dalla quinta (-18) che dalla penultima (+16). La difesa biancoverde è stata la terza peggiore del campionato con 79 gol subiti e solo i trascinatori Meledje e Di Vincenzo hanno permesso alla squadra di catturare qualche punto qua e là. Certo, il Don Bosco non ha mai dato comunque l’impressione di essere sul punto di svoltare. Quotazioni al ribasso.

Bosto CasportCASPORT 5 – Un’altra squadra che ha conquistato più punti l’anno scorso (su 24 partite) che in questa stagione (su 32). Dopo un inizio da tre vittorie nelle prime sette gare, la Casport è incappata in una impressionante serie negativa da sette sconfitte consecutive che ha pregiudicato ogni velleità di classifica. I due pareggi di fine girone d’andata sono stati soltanto illusori: in tutto il girone di ritorno sono arrivate appena tre vittorie (contro Mascia, Angerese e Pro Cittiglio) a fronte di tredici sconfitte e i biancorossi hanno così subito il sorpasso dell’Oratorio di Cuvio. Oltre ad evidenti difficoltà nella gestione della gara, la Casport è stata anche penalizzata da un attacco inconcludente: 32 reti complessive, solo il Mascia (16) ne ha segnate meno.

Filippo Antonelli