Tra i tanti numeri snocciolati nel post partita da Ivan Javorcic (forse) è mancato quello più importante. Quale di grazia? 12, cioè i punti di vantaggio sulla quintultima posizione. In sostanza, il margine salvezza. Di fatto, l’unico e imprescindibile traguardo stagionale della Pro Patria. Momentanea distanza di sicurezza raggiunta grazie al secco (ed indiscutibile) 2-0 rifilato ieri ad un Cuneo piccolo piccolo. Per meriti tigrotti, s’intende. Ora in oroscopo resta l’ultima uscita del 2018 (prima del girone di ritorno), che vedrà i biancoblu impegnati domenica con la Pistoiese di Antonino Asta (ore 14.30, stadio “Marcello Melani”). Avversario il cui valore reale non è certamente specchiato dall’attuale classifica.
Esco poco e parlo ancora meno. La porta di Tornaghi immacolata da 394’ è l’indice di efficacia della contingenza bustocca. Tutto il resto viene per conseguenza. Anche gli 8 risultati utili consecutivi, le 3 vittorie nelle ultime 4 o la singola sconfitta nelle ultime 12. Numeri subordinati alla tenuta difensiva. Raggiunta in virtù di una rotazione razionale degli interpreti. E (tanto per non fare nomi) con Zaro perno fisso centrale. Ma è l’atteggiamento complessivo ad essere cambiato. Banalmente, squadra dal baricentro medio più basso, meno esposta, più abile nel ripartire negli spazi creati alle spalle della retroguardia avversaria. Quindi, con più Gucci di Mastroianni.
Pala rianimazione. Incrociato ieri allo “Speroni”, l’ex tecnico della Pro Alessio Pala ha preso spunto dalla sfida con il Cuneo per dire (con una sigaretta tra le dita) sulla stretta attualità: “Vedo che ora avete 2 squadre”. Vero. A differenza della sua breve esperienza sulla panca tigrotta (stagione 2015/2016). Peccato che ai suoi tempi Turotti non fosse ancora il DS di via Cà Bianca.
Casa chiusa. Solo pareggi e vittorie interne. Negli incroci tra Pro Patria e Pistoiese il successo in trasferta è storicamente bandito. Undici precedenti (i primi due in B nel 46/47, poi 55 anni di assenza sino ai 9 in C post 2002). Complessivamente: 4 vittorie bustocche, 3 toscane e 4 pareggi. A seguire lista completa dei confronti diretti:
01/12/1946 Pro Patria – Pistoiese 4-0
27/04/1947 Pistoiese – Pro Patria 2-0
17/11/2002 Pro Patria – Pistoiese 2-0
30/03/2003 Pistoiese – Pro Patria 1-1
05/10/2003 Pro Patria – Pistoiese 0-0
22/02/2004 Pistoiese – Pro Patria 1-1
03/10/2004 Pro Patria – Pistoiese 1-0
13/02/2005 Pistoiese – Pro Patria 1-0
03/09/2006 Pistoiese – Pro Patria 1-0
14/01/2007 Pro Patria – Pistoiese 0-0
16/09/2018 Pro Patria – Pistoiese 2-1
Faccio 30 ma non 31. Nella sua quasi centenaria parabola la Pro Patria ha giocato 8 volte (più una gara sospesa e rinviata) il 30 dicembre. Bilancio positivo (4 vittorie, 2 pareggi e altrettante sconfitte) simile a quello nelle partite giocate nei 5 giorni tra Santo Stefano e San Silvestro (14/7/6).
30/12/1945 Pro Patria – Trento 3-0
30/12/1951 Pro Patria – Atalanta 1-1 sospesa per nebbia al 78’ e recuperata il 30/01/1952 (sempre 1-1)
30/12/1956 Bari – Pro Patria 2-1
30/12/1962 Lucchese – Pro Patria 0-2
30/12/1978 Sant’Angelo – Pro Patria 0-0
30/12/1989 Pro Patria – Vigevano 2-0
30/12/1990 Pro Patria – Lissone 0-2
30/12/1994 Abbiategrasso – Pro Patria 1-1
30/12/1995 Pro Patria – Pro Vercelli 1-0
Campione d’inverno… to be continued. Piacenza (36 punti con 18 gare giocate), Pro Vercelli (33/17), Entella (29/13). Tutte e 3 in grado di aggiudicarsi il tutt’altro che platonico (almeno statisticamente) titolo d’inverno. Quest’anno purtroppo il papocchio estivo (causa recuperi) ha reso ancora più virtuale la corsa al primato. I liguri di Boscaglia restano (per la fredda matematica) i logici favoriti.
Flopping Day? 317 paganti a Busto. Minimo del Girone A escluso Albissola-Alessandria (dato non comunicato) e il posticipo di oggi Arzachena-Gozzano (Juventus Under 23-Pro Piacenza non si giocherà per le arcinote nequizie emiliane). Salvo i 1.251 biglietti staccati ad Arezzo per il derby toscano con la Pistoiese, il Boxing Day non è stato un successo (quantomeno nel raggruppamento della Pro Patria). Per l’anno a venire sarà il caso che Ghirelli faccia una riflessione al riguardo.
Giovanni Castiglioni