In mezzo scorre il fiume. Nel senso che lo scudetto passa attraverso una 48 ore non stop sulle rive dell’Arno. Con il dantesco “fiumicel che nasce in Falterona” a fare da cinghia di trasmissione tra le due sedi della ribollita di Final Four. Si comincia giovedì con le due semifinali. Alle 16 al “Comunale” di Rignano sull’Arno, Pro Patria – Albissola; alle 18.30 al “Virgilio Fedini” di San Giovanni Valdarno, Gozzano – Vibonese. Sabato 2 alle 17 sempre al “Fedini” la finale. Il pareggio al 90’ produce direttamente i calci di rigore. Senza passare dai supplementari.

Mollo tutto e vado in trasferta a Rignano sull’Arno. L’agenda vigiliare prevede per domani rifinitura mattutina allo “Speroni”, pranzo comunitario e partenza nel primo pomeriggio alla volta della Toscana. Sul pullman tigrotto plausibile presenza dell’intera rosa. Con (idealmente), alla guida il neo-riconfermato DS Sandro Turotti. Ghioldi salterà per squalifica il match di giovedì tornando disponibile per l’eventuale (ed auspicabile) finale di sabato. Quale sarà l’undici scelto da Javorcic? In campo chi sta meglio. Come da mantra dello stesso spalatino. Quindi? A muzzo, non si dovrebbe andar lontano dai titolari della domenica promozione con il Darfo. Perché se è vero che a distanza di 48 ore si potrebbe (e si vorrebbe), tornare in campo, il succo è che senza battere l’Albissola non c’è domani. Della serie, alla gestione ci pensiamo un’altra volta. Attenzione ai diffidati Disabato, Gucci e Bortoluz. Un altro giallo costerebbe loro la finale. Sul fronte tifosi, lunga teoria di macchinate bustocche sull’Autosole. Nonostante il pomeriggio feriale. In un modo o nell’altro, si fa girare l’economia.

albissola_calcio esultanzaLasciate che i Garbini vengano a me. AlbiCeleste, AlbiLeicester, quest’anno la fantasia nel ponente ligure non ha davvero fatto difetto. Mettendo d’accordo le due Albisole (Marina e Superiore) che compongono il territorio omonimo. Il segreto della promozione? Banale dirlo, ma (come spesso succede nel calcio) è tutto nella difesa. Un pacchetto arretrato al mate grazie ai due argentini Pablo Andreas Garbini (ex di turno) e Juan Gargiulo. Da quando il corralense è approdato al “Faraggiana” (metà gennaio), la formazione biancoazzurra ha perso una sola gara vincendone 14 e pareggiandone una. Periodo in cui i ceramisti hanno prodotto 21 punti più del Ponsacco e 15 più della Sanremese, entrambe rivali nella corsa alla Serie C. Fatturato giustificato dalle sole 10 reti subite nel ritorno e da un periodo di imbattibilità di 601’. Nella decisiva sfida di Poule Scudetto con la Vis Pesaro (2-0 e qualificazione acquisita grazie alla miglior differenza reti rispetto al Rimini), il tecnico Fabio Fossati ha schierato un 3-4-3 zaccheroniano con ben 2 millennial in distinta. Nello specifico, Simone Caruso (99) tra i pali; Gargiulo, Garbini e Molinari in difesa; Calcagno (00), il capitano Sancinito, Yuri Papi e Gulli (97) in mediana; Cambiaso (00), Riccardo Piacentini e Cargiolli in attacco. Per la cronaca, in stagione l’Albissola ha già vinto a Rignano contro (ovviamente) la Rignanese: 0-2 il 25 marzo con reti di Piacentini e Gargiulo.

Daniele PerenzoniReato tra le donne. Semifinale affidata a Daniele Perenzoni di Rovereto (Maicol Ferrari di Rovereto e Andrea Torresan di Bassano del Grappa gli assistenti). Il direttore di gara trentino è un quarto anno con alle spalle 58 gare di campionato in Serie D. Compresi la sfida playoff dell’anno passato tra Varese e Gozzano (0-1), e il recente playout tra Casale e Varesina (1-1). Il bilancio complessivo recita 18 successi interni, 25 esterni e 15 pareggi. Ma a Rignano saremo chiaramente in terreno neutro.

Quattro anni fa (13 aprile 2014) Perenzoni sarebbe stato protagonista di uno sgradevole episodio occorso a Cavarzere durante Gordige Vittorio Veneto, match di Serie B femminile. La dirigente locale Loredana Piron accusò il fischietto di atteggiamento irrispettoso a seguito di una maldestra autorete: “L’arbitro si è messo a ridere, dicendo «stai attento che qui bisogna segnare anche i gol che si fanno da sole» al suo assistente. La mia compagna Cecchetto ha sottolineato il comportamento poco carino dell’arbitro che le ha risposto «a me, se vincete o perdete, non cambia nulla»”.

          

Giovanni Castiglioni