
Se chiedete ad un calciatore cosa sia meglio dopo una sconfitta, la risposta è più o meno sempre quella: tornare subito in campo. Certo, se le sconfitte sono 4, magari una settimana piena di lavoro sarebbe più utile. Ma visto che non si può scegliere, domani sera la Pro Patria sarà a Novara (ore 20.30, stadio “Piola”), per provare ad invertire una china resa drammatica dall’ultimo stop rimediato domenica contro la Pro Vercelli. Un’altra battuta d’arresto nel risultato comunque confortata da una buona prestazione. Circostanza che può incoraggiare l’ottimismo. Ma anche suggerire parecchie riflessioni.
Mamma, ho perso la rete. Due gare complete e 255’ senza segnare. Mai occorso con Javorcic in panca. Più in generale, in casa biancoblu non succedeva dal febbraio/marzo 2017. Allora furono 277’ a secco tra il 2-0 di Mauri con la Virtus Bolzano e la rete di Cappai a Seregno. In mezzo le due sconfitte in bianco con Ciliverghe (3-0) e Pontisola (0-1).
Falsa partenza. Se Busto piange, non è che a Novara si sghignazzi. Quattro punti in tre partite dopo l’avvio postdatato dall’arcinoto polpettone ripescaggi. Pareggio (1-1) con la Juventus Under 23, sacco (0-3) di Piacenza e ripassata (4-2) subita l’altro giorno con la Carrarese. Incipit schizofrenico di un campionato che vede comunque gli azzurri tra gli inevitabili favoriti. Cacia (3 volte), Cattaneo, Eusepi e Sansone, questi i marcatori piemontesi in apertura di stagione. Generalità che bastano (e avanzano) per tracciare la grondante qualità della rosa a disposizione di Viali. Domenica tra le porte chiuse di Carrara, 4-3-1-2 con in porta l’ex Inter (come Mangano) Michele Di Gregorio; Cinaglia, Sbraga, il capitano Chiosa e Visconti in difesa; Daniele Sciaudone, il brasiliano Ronaldo e l’argentino Schiavi in mediana; Luca Cattaneo alle spalle dell’ex Carpi e Livorno Manconi e di Daniele Cacia. Cast a cui la C va decisamente stretta.
Il derby del vicino. Classica per eccellenza della storia tigrotta, quella con i gaudenziani è una sfida che ha vissuto il suo climax nei 16 precedenti in Serie A e nell’incrocio playoff del maggio 2002. Complessivamente 84 gare (compresa la citata appendice 2002) con 26 vittorie biancoblu, 29 pareggi e 29 successi piemontesi (4/15/22 oltre Ticino). La Pro Patria non vince al “Piola” in stagione regolare dal 14 ottobre 2001 (1-2 con doppietta di Dall’Acqua e autorete di Zaffaroni), in assoluto dal ritorno della semifinale playoff del 26 maggio 2002 (ancora 1-2 sempre con Terminator Dall’Acqua a bussare due volte oltre alla rete di Palombo).
Roci e i suoi fratelli. Match di domani sera affidato ad Eduart Pashuku di Albano Laziale (Simone Teodori di Fermo ed Enrico Montanari di Ancona gli assistenti). Albanese di origine (ma albanense di adozione), il fischietto designato è un terzo anno con 27 gare dirette in categoria. Secondo Radio Corridoio Pashuku sarebbe il cugino di Rike Roci, bombastica fidanzata del terzino del Napoli Elseid Hysaj.
Pro, e sai cosa bevi! Chi beve birra campa cent’anni. Claim già bell’e pronto per il 2019 con tanto di bionda ad hoc spillata dal birrificio Extraomnes di Marnate. La belgian strong del centenario (unitamente alla maglia celebrativa) verrà presentata sabato dall’Associazione 100 anni di Pro in occasione della quinta edizione del “Giannino Magni” di Subbuteo presso il Pro Patria Club di via Pozzi a Busto.
Il muro del vanto. Altro giro ed altre due firme al Wall of Fame del Pro Patria Museum. Domenica è stato il turno del cavalier Aldo Kregar (nella foto, figlio del grande Andrea) e di Gianni Piaceri. Presente anche Mario Casna. Che però la firma l’aveva già messa.
Giovanni Castiglioni