Si è conclusa sabato sera la prima fase del campionato di IHL: Varese si è classificata al nono posto e da giovedì 4 gennaio giocherà nel relegation round, ossia nel girone formato dalle sei squadre che hanno occupato le posizioni dalla settima alla dodicesima al termine della prima fase. Per i Bandits, così come per Ora, Como, Alleghe, Chiavenna e Feltre, comincerà una sorta di secondo torneo in cui l’obiettivo comune è la qualificazione agli ultimi due posti disponibili ai playoff. Ad ogni formazione, i punti in classifica sono stati divisi per tre e adesso scatta un’avvincente sfida in cui tutte le partite valgono tantissimo in vista del raggiungimento dei playoff. E’ il presidente Davide Quilici a tracciare un primo bilancio.
Innanzitutto, che cosa pensa di questa nuova formula del campionato?
“Mi piace molto e sono contento che la federazione l’abbia proposta e attuata. Da qui in avanti tutti i match saranno decisivi per arrivare ai playoff. Negli scorsi anni, invece, il campionato era molto più lungo, ma via via perdeva di interesse perché tante squadre a questo punto della stagione erano già fuori dai giochi per una posizione nella post season”.
Varese ha finito la prima fase al nono posto in classifica. Si aspettava questo risultato?
“Siamo nella posizione dove pensavamo di essere in fase di programmazione, ma, visto l’avvio brillante, devo dire che sono un po’ deluso. Dopo una partenza così, speravo che riuscissimo a mantenerci nella parte medio-alta della classifica o, almeno, a conquistare qualche punto in più”.
Che cosa è mancato secondo lei?
“Abbiamo giocato bene in tante occasioni, anche alla pari dei nostri avversari. Purtroppo, però, spesso non siamo riusciti a concretizzare davanti alla gabbia e siamo stati troppo nervosi subendo troppe penalità. Qualche incontro alla nostra portata ci è sfuggito: penso, ad esempio, alla gara di ritorno contro il Como a quelle contro Alleghe, Chiavenna e lo stesso Pergine contro cui ci siamo espressi bene, ma poi abbiamo perso”.
Pensa che la squadra stia continuando nel percorso di crescita?
“I ragazzi sono partiti molto bene, hanno fatto gruppo fin da subito e di questo sono alquanto soddisfatto. Anche il coach è preparato, è un gran motivatore e ha capito che il campionato al quale partecipiamo è di buon livello. Ci è mancato qualcosina, ma la stagione non è finita”.
Qual è il traguardo a cui i Bandits possono ambire?
“Vogliamo entrare nei playoff e se non ci riuscissimo rimarremmo delusi, è inutile nasconderlo. Ora ci aspettano dieci incontri da giocare al massimo dell’intensità e della voglia e ciò che conta a questo punto è essere pronti, oltre che fisicamente, anche mentalmente. Dobbiamo essere sul pezzo per non perdere punti e raggiungere i playoff”.
Oltre al campionato, c’è anche la Coppa Italia.
“Essere arrivati ai quarti di finale è una gioia; adesso ci attende il derby in trasferta con Milano che per noi sarà un grande stimolo. Sarà dura, ma andremo all’Agorà per giocarci le nostre chance”.
Quali sono le squadre che fino ad ora l’hanno colpita in positivo e quali l’hanno delusa?
“Milano è davvero di un altro pianeta e ritengo che abbia tutte le carte in regola per vincere il campionato anche quest’anno. Appiano è organizzato e mi è piaciuto e presterei attenzione al Pergine, in risalita dopo un avvio a rilento. Quanto alle altre, mi aspettavo di più dal Fiemme e anche dal Merano che, nonostante abbia una rosa attrezzata, ha perso parecchi punti negli scontri diretti”.
I Bandits sono nati pochi mesi fa. E’ contento della scelta fatta?
“Il movimento dell’hockey a Varese non era in grado di sostenere due realtà diverse sia per i costi di gestione, sia pensando al numero dei giocatori. Sta funzionando molto bene e questo è solo il primo anno di un progetto triennale nel quale contiamo di consolidarci e migliorare un passo alla volta”.
Laura Paganini