Stagione difficile quella della Coelsanus Varese sfociata in un’amarissima retrocessione che nessuno paventava a inizio stagione. Purtroppo, molte le insufficienze in casa gialloblu, ma vediamo uno per uno i vari protagonisti dell’annata gialloblu.

Bloise: 5,5 E’ pur sempre il capocannoniere del girone con 17,8 punti di media, ha spesso cantato e portato la croce, ma non è bastato per centrare la sufficienza. Da leader di questa squadra, avrebbe dovuto prenderla per mano nella sfida playout, ma le ferree marcature piemontesi lo hanno tolto dalla lotta se si eccettua una fiammata nel terzo quarto di gara 2. Negli occhi resta la splendida prova da 43 punti contro Livorno condita da un 9/11 da 3.

Bianconi: 5 Genio e sregolatezza. Solo così riusciamo a definire il talento di Corrado, spesso devastante, ma a volte anche evanescente. Fermatosi per una grave infortunio alla caviglia a febbraio, non ha sofferto al rientro, anzi. Ha trainato il gruppo con prove sensazionali da 20 punti e 10 rimbalzi, salvo poi chiudere in sordina nei playout quando serviva la sua scialuppa di salvataggio. Purtroppo colleziona la seconda retrocessione in due anni.

Maruca: 6 Stagione sfortunata per il buon Teo che ha salutato gioco forza la compagnia al 2 di dicembre per un grave infortunio al ginocchio. Peccato perchè i numeri erano in netta ascesa (9,8 punti col 36% da 3 e 1,09 assists a gara) e un forte attaccante dal palleggio è forse ciò che è mancato di più alla manovra della Robur nel prosieguo della stagione.

Mercante: 6 Da subito è diventato un pretoriano di coach Vescovi con le sue prove difensivamente solide e offensivamente attente. Dal recupero dall’infortunio, quello di Jacopo è stato un crescendo rossiniano fino ad esser il migliore dei suoi nei playout: 15 punti in gara 1 e 18, miglior marcatore, in gara 2. Fisico da top player, vale una B di alto livello, ma anche qualcosa di più. Gladiatore.

Santambrogio: 5 Stagione con numeri in netto calo per “Gus” che, forse, ha risentito del minore minutaggio o degli utilizzi spezzettati. Spesso le sue prove migliori sono arrivate in occasioni di sconfitte – vedi i 19 punti contro Milano in casa a dicembre o i 19 di gara 1 con Alba – segno che quando le cose non andavano, il cuore oltre l’ostacolo lo gettava sempre.

Rosignoli: 5 Doveroso dire che, purtroppo, da “Rouge” ci si aspettava qualcosa di più. Al di là delle cifre – 6,3 punti col 43% da 2, 50% ai liberi e 6,1 rimbalzi – la sensazione è che non Davide non sia mai riuscito veramente a spostare l’asse sotto canestro di questa squadra facendo sempre tanta fatica. Difficile capire il perchè di questa involuzione di un giocatore reduce da 3 stagioni da super star del ruolo in questo girone.

Rossi: 5 Attenuante del caso: doveva togliersi di dosso la ruggine data dall’assenza di gare ufficiali disputate. Detto ciò, pur con un buon fisico per la categoria, Manuel ha faticato ad imporsi e i suoi limiti al tiro – 14% finale da 3 punti – han spesso aiutato le difese avversarie nel “battezzarlo” al tiro – vedasi ad esempio la serie playout con Alba – con riflessi sul gioco di squadra gialloblu. Da rivedere in questa categoria.

Moretti: 5,5 Una stagione iniziata in ritardo per colpa di un’appendicite, poi tanto spazio fino al rientro di Mercante per poi salire su un’ottovolante di minutaggi. Annata così così per Edoardo che non ha mai fatto il vero salto di qualità, ma, a sprazzi, ha lasciato intravedere numeri interessanti. Oleggio è la sua squadra preferita: 20 punti totali contro la formazione piemontese e la sua miglior prova nella gara di ritorno. Chiude con 4,2 punti, il 48% da 2, ma il 24% da 3 e il 64% ai liberi.

Caruso: 6 Certo, è partito a razzo ricevendo anche titoloni sulla stampa locale – impossibile dimenticare la super prova contro Valsesia da 19 punti in 26′ non ancora sedicenne – per poi andare in calando nel resto della stagione, ma il ragazzo è giovane (anno 2001, mese dicembre) e un plauso a coach Vescovi per averlo messo spesso nella mischia. Solo così i nostri giovani possono crescere. Giocando.

Croci: 5 Spesso impiegato da stopper difensivo e come volano per alzare l’intensità in retroguardia dei suoi da parte di coach Vescovi, Niccolò ha spesso pagato dazio, invece, nella metà campo offensiva chiudendo con 3,4 punti di media, il 32% da 2 e il 18% da 3. Anche lui non è riuscito a lasciare il segno nei playout con 14′ totali di gioco quando sarebbe servita la sua grinta in difesa.

Assui: 5,5 Tanta buona volontà e tantissimo impegno da parte di Sofo, ma ciò che più gli manca è la tecnica, più che la stazza, per stare a questi livelli. Nonostante ciò, ha disputato varie prove su buoni livelli, non ultima gara 2 contro Alba. La salvezza non passava certo dalle sue mani, ma se vuol valere la categoria, c’è tanto lavoro da fare.

Matteo Gallo