Nell’ambito della costruzione di una squadra di elementi con già esperienza di Serie A italiana, Thomas Scrubb è arrivato per sostituire Stan Okoye, autore un anno fa di un sorprendente campionato da stella assoluta della squadra. Scrubb, arrivato a Varese forte di un’esperienza ad Avellino in cui ha mantenuto straordinarie percentuali di tiro, non è in realtà solamente un tiratore affidabile: è un tuttofare, bravo in difesa e a rimbalzo e capace di sfoderare tutte quelle piccole giocate che risultano utili alla squadra. Contro Trento è arrivata una prestazione da 19 punti (6/8 al tiro), 5 rimbalzi e 5 assist.

05 OJM TRENTO07 scrubbContro la Dolomiti Energia avete messo le cose in chiaro fin dal primo quarto. Quali sono state le chiavi della vittoria?
«Siamo partiti con maggiore aggressività. Trento è una squadra che ha come punti di forza le letture sui blocchi e le rotazioni difensive: noi siamo stati bravi a non permettere loro di brillare in questi aspetti. Abbiamo infatti mosso tanto la palla, eseguito i nostri giochi e trovato di conseguenza tiri aperti e punti facili. Siamo stati molto altruisti e questo ha fatto la differenza. Poi, abbiamo giocato anche una buona gara in difesa. Tutto questo ci ha permesso di condurre la gara fin dall’inizio».

In campo sai fare un po’ di tutto. Una squadra con le caratteristiche di Varese è perfetta per te?
«Sono cresciuto giocando al college per un allenatore simile a Caja che portava in campo un sistema di gioco simile a questo. Sono contesti in cui tutti i giocatori pensano alla squadra e sono pronti a sacrificarsi in ogni modo per i compagni. È bello vedere i compagni lavorare così duramente perché ti aiuta a rimanere concentrato e a fare sempre la cosa giusta per la squadra. Mi sto trovando molto bene».

L’anno scorso ad Avellino partivi dalla panchina. È stato utile per adattarsi al campionato?
«Onestamente mi sarebbe piaciuto giocare di più l’anno scorso, però ci sono stati momenti in cui arrivavo da un infortunio e magari non ero pronto, non ero al 100% della forma. Penso di aver giocato comunque bene, anche se forse non sono stato continuo lungo tutto l’arco della stagione. È stato utile per imparare come si gioca qui:un’esperienza formativa con giocatori che erano qui in Italia da tanto tempo. Adesso, da titolare, sono pronto a mostrare quello che valgo davvero».

Quale può essere l’obiettivo realistico per Varese in campionato?
«Bisogna puntare a entrare nelle prime otto, semplice. Non sarà facile, molto dipende poi dall’avversaria che ti trovi ad incontrare di volta in volta. Non abbiamo ancora sfidato Venezia, mentre in precampionato abbiamo giocato contro Milano e abbiamo fatto molta fatica. Secondo me, al di fuori di queste due squadre, non vedo perché non dovremmo avere la possibilità di giocarcela con tutte le altre. Su gara singola non partiamo battuti contro nessuno: speriamo di riuscire, partita dopo partita, a far sì che le cose si mettano bene per noi dal punto di vista della classifica».

Cosa ne pensi dell’atmosfera del Palazzetto?
«Mi piace molto giocare qui, è un’atmosfera unica. C’è grande intensità da parte del pubblico, che ha mostrato un atteggiamento positivo. Noi poi siamo stati in grado di vincere le prime due partite di campionato qui in casa e questo sicuramente ha aiutato. L’energia che ci dà il pubblico ci aiuta molto durante le partite. Noi giochiamo duro, non ci tiriamo mai indietro e penso che i nostri tifosi apprezzino questo e di conseguenza ci diano grande supporto».

Filippo Antonelli