Sono tre le squadre ancora imbattute dopo due giornate di campionato: Milano e Venezia, com’era anche prevedibile, insieme alla sorpresa Cremona, che dopo Trento sconfigge anche una grande come Avellino. Sul fondo della classifica ristagnano Pistoia, Trieste e Trento, con le restanti dieci squadre a quota 2 punti che formano un blocco centrale che ben testimonia il livello estremamente equilibrato (Milano esclusa) di questo campionato.

Fiat Torino – Alma Trieste 86-74
Primi punti in campionato per la Fiat guidata da Paolo Galbiati (coach Brown assente poiché tornato negli USA per una piccola operazione già concordata con la società in estate), che batte una Trieste ancora incerottata (assenti Wright, Peric, Da Ros e Knox) con un gran quarto quarto (25-13 il parziale). La Fiat aveva già costruito un discreto vantaggio nel primo tempo grazie alla precisione da oltre l’arco di Delfino e Carr, prima di farsi rimontare dall’Alma guidata dal suo ispiratissimo capitano Daniele Cavaliero, miglior marcatore dei suoi. Nell’ultimo periodo Trieste soffre la stanchezza causata dalle rotazioni accorciate e soccombe di fronte alla fisicità e all’atletismo della Fiat, che si riprende dopo tre sconfitte in fila tra campionato ed Eurocup. Per Torino 20 di Carr, 14 di Wilson, 13 di Taylor e 12 di Rudd. Per Trieste 19 di Cavaliero, 18 di Strautins, 11 di Sanders e 10 di Mosley.

Vanoli Basket Cremona – Sidigas Avellino 94-88 (foto in alto)
Seconda vittoria di prestigio per la Vanoli, che dopo aver espugnato il campo di Trento difende le mura del PalaRadi da una squadra talentuosa come la Sidigas, in una sfida -com’era prevedibile- ad alto punteggio. L’equilibrio regna sovrano per tutta la gara, fino a quando Sacchetti azzecca la mossa che gli aveva permesso di vincere all’esordio con Trento: inserire Giampaolo Ricci nel quintetto finale. Il pivot romano firma le giocate decisive, sia in attacco che in difesa, per portare la gara verso la Vanoli, con Avellino che non è in grado di organizzare attacchi veloci ed efficaci negli ultimi due minuti, limitandosi a forzature di Cole (molto meno ispirato rispetto alla gara con Cantù), mentre è lo stesso Ricci a chiudere la pratica dalla lunetta. Cremona, nonostante un volume di tiri da fuori troppo alto (7/28, 25%), capitalizza al meglio le 17 perse di Avellino e rimane imbattuta. Per Cremona 23 di Crawford, 14 di Aldridge e Saunders, 13 di Mathiang e Ricci, 11 di Diener. Per Avellino 23 di Green, 17 di Sykes, 11 di Costello e 10 di Cole.

Segafredo Virtus Bologna – AX Armani Exchange Milano 79-88
È la fantastica cornice del Paladozza a impreziosire una bellissima gara tra Bologna e Milano, una partita intensa e spettacolare, vinta dagli ospiti che solo nel finale riescono a primeggiare grazie soprattutto alle giocate di un immenso Mike James. Poco da recriminare per Bologna, che era anche passata in vantaggio nel secondo quarto e ha resistito fino all’ultimo contro la corazzata milanese. Da conservare in particolare due sfide individuali di altissimo livello: Tony Taylor contro Mike James, due play molto atletici che hanno rivestito il ruolo di leader delle rispettive squadre, e Brian Qvale contro Arturas Gudaitis, che si sono dati battaglia sotto le plance per tutta la partita, senza rinunciare a qualche movimento di fino in post basso. Per Bologna 18+12 di Qvale, 15+9 assist di Taylor, 14 di Punter. Per Milano 26 di James, 18 di Nedovic, 14+11 di Gudaitis, 12 di Burns e 11 di Micov.

Germani Basket Brescia – Grissin Bon Reggio Emilia 83-79
Si riprende la Germani dopo un brutto inizio di stagione e conquista la prima vittoria dell’anno, battendo la Grissin Bon tra le mura amiche. Importante anche e soprattutto la prova da leader di Luca Vitali, che dopo due gare opache contro Varese e Andorra da un segnale forte ai suoi e dimostra di essere ancora il faro di questa squadra. Reggio Emilia sembra essere un po’ Ledo-dipendente, con l’esterno ex Efes costretto a inventare più e più volte, mentre la coppia di play Candi-Llompart offre sì una discreta regia ma anche 0 punti in due. Brescia invece ha ancora qualche problema tra i centri, reparto dove né Mika né Beverly offrono ancora grandi garanzie, e Diana ricorre anche a un quintetto piccolo con Sacchetti e Hamilton come coppia di “lunghi”. Per Brescia 15 di Abass, 12+7 di Vitali, 10+5+6 di Moss e 10 di Sacchetti. Per Reggio 26 di Ledo, 14 di Griffin, 13 di Cervi e 12 di Butterfield.

Oriora Pistoia – Umana Reyer Venezia 69-97
Non ha scampo la Pistoia di Ramagli contro una Venezia concentrata ed agguerrita dal primo all’ultimo minuto, che sfrutta bene la profondità del suo roster, vince tutti e 4 i quarti e non concede agli avversari alcuna possibilità di entrare in partita. La Reyer tira molto bene da 3 punti, in particolare con Giuri che 5/6 dall’arco è il top scorer dei suoi in soli 14 minuti di impiego. Venezia riesce infatti a ruotare 12 giocatori, con minutaggi compresi tra 12 e 23 minuti, trovando da ciascuno grande disponibilità. Pistoia invece non ha grande aiuto oltre al quintetto iniziale e tira male da 3 (3/14), con l’atteso ex Dominique Johnson in una giornata no (1/5 dall’arco per lui). Per Pistoia 15 di Kerron Johnson, 14 di Krubally e 12 di Dominique Johnson. Per Venezia 17 di Giuri, 11 di Daye, 9 di Bramos, Tonut e Mazzola.

Happy Casa Brindisi – VL Pesaro 88-73
Serve solo un gran secondo quarto a Brindisi per sbarazzarsi della pratica Pesaro e guadagnare i primi due punti della stagione. Nella seconda frazione, conclusa con un parziale di 22-10, i pugliesi hanno scavato il solco decisivo per staccarsi dagli avversari e non voltarsi più indietro. La squadra di coach Vitucci ha mostrato le stesse qualità che si erano viste già nella gara del Forum contro Milano, grazie anche e soprattutto al trio di americani Banks-Chappell-Brown. Piccolo passo indietro per Pesaro, che nonostante la serata di grazia del suo leader offensivo designato Erik McCree (5/6 da 3 per l’ala) non riesce a trovare altri protagonisti offensivi con costanza. Per Brindisi 18 di Chappell, 17+10 di Brown, 16 di Moraschini, 12 di Banks, 2+10+7 di Gaffney. Per Pesaro 24 di McCree, 18 di Artis, 10 di Murray, 8+13 di Mockevicius.

Red October Cantù – Dolomiti Energia Trentino 84-72
Due i fattori che permettono a Cantù di sconfiggere Trento dopo l’opaca prestazione della prima giornata dopo Avellino: l’atmosfera del PalaDesio, che non è il Pianella ma contiene comunque il calore dei tifosi canturini, e l’esordio del lungo Davon Jefferson, il quale, nonostante qualche palla persa di troppo rappresenta un importante opzione offensiva per coach Pashutin. Trento soffre molto l’assenza di un leader carismatico come Beto Gomes, con il solo Diego Flaccadori capace di creare qualcosa a livello offensivo (da questo punto di vista risulta abbastanza preoccupante il brutto inizio di stagione di Devyn Marble). Per Cantù 17 di Mitchell, 16 di Gaines e Jefferson, 13 di Blakes e 13++13+8+5 recuperi di Udanoh. Per Trento 15 di Mian e Flaccadori, 10 di Hogue.
RISULTATI E CLASSIFICA
– SASSARI-VARESE

Marco Mastrorilli
(foto da Facebook Vanoli Basket Cremona)