Scudetto di Serie D, spareggio o playoff. Probabilità di avvenimento a piacere. Unica certezza il fatto che la stagione della Pro Patria non finirà il 6 di maggio. Ok, l’aritmetica non viene ancora in soccorso di nessuna delle 3 ipotesi in questione, ma (siamo seri), almeno i primi 5 posti sono fuori discussione. Per conoscere il menu post stagionale va però apparecchiata la tavola dell’ultimo quinto di campionato. A partire dal match di domenica con lo Scanzorosciate (ore 15, stadio “Speroni”). Scioglilingua orobico da assumere debitamente lontano dai pasti causa effetti collaterali indesiderati. Nello specifico, recente doppia vittoria consecutiva contro Grumellese e Romanese. Contemporaneità di triello al vertice che prevede Rezzato opposto al Trento e Pontisola al Caravaggio. Tutte in casa. Tutte al cospetto di formazioni di seconda (o terza) fascia. Tutte con il chiaro (se non chiarissimo), favore del pronostico. Giornata interlocutoria? Diciamo filler. Fa decisamente più figo.

scanzo-grumellese-1Che Scanzo vuoi? Una rondine non fa primavera, un Colombo (magari) sì. Dopo l’impatto spiazzante di Ciserano, il fagnanese potrebbe grassare il posto a Pedone. Scenario conosciuto dal solo Ivan Javorcic che (recuperato anche Disabato), dovrebbe avere tutti abili e arruolati. A dispetto della fresca doppietta, Gucci potrebbe partire ancora dalla panchina. Scelte da incrociare con i soli 4 giorni intercorrenti tra la sfida di domenica e l’anticipo di Pasqua con la Bustese (giovedì 29 ore 15, “Velodromo Battaglia” di Busto Garolfo).

Per la serie, spigolature e dintorni, Pontisola e Romanese sono le uniche ad aver segnato più di un gol in 90’ alla Pro Patria. Una potenzialmente prima, l’altra sicuramente ultima. Curioso. Lo Scanzorosciate può essere la quarta squadra (dopo Rezzato, Pontisola e Caravaggio), a segnare ai tigrotti sia all’andata che al ritorno. Da qui alla fine, impresa nella disponibilità delle sole Pergolettese e Trento. Nella Tabella Javorcic (rendimento dell’andata opposto a quello del ritorno), 23 punti nella seconda metà a fronte dei 25 della prima. Fra 2 settimane contro la Pergolettese, la prima possibilità di recupero.

Valenti a contatto. Se la domanda è chi sia l’allenatore più longevo del Girone B, la risposta è una sola. Nicola Valenti, tecnico dello Scanzorosciate da 4 stagioni in cui ha messo a segno una promozione, una salvezza ai playout e un quinto posto in Eccellenza. Corrispondenza d’amorosi sensi che tradisce una continuità di gestione tutt’altro che scontata anche a questi livelli. Obiettivo? Inutile dirlo. La solita salvezza, attualmente in saccoccia grazie al singolo punto di vantaggio sulla zona spareggi. Un margine minimo acquisito grazie ai 4 successi nelle ultime 7 incastonati in un ritorno da 17 punti e scalpi di spessore come il Darfo. In campo, plausibile 4-3-3 con Alberto Stuani (97) in porta; Acerbis (99), il capitano Michele Rota, Paris e Corno in difesa; Basanisi, Zambelli (98) e Maietti in mediana; l’americano Aranotu, Francesco Giangaspero (16 reti di cui 10 decisive da 23 punti, il 68% del totale), e Spampatti (99) in avanti. In rosa anche gli ex Casiraghi (unico gol l’anno passato proprio contro i giallorossi) e Piras. Mirto di Sardegna peraltro ai margini in virtù di vasto assortimento di problemi fisici.

L'ingresso in campoLa Votta buona. Designazione ricaduta su Federico Votta di Moliterno (Ludwig Raus di Brescia e Fabio Torri di Como gli assistenti). Il fischietto lucano è un terzo anno con all’attivo 47 gare in categoria. Bilancio insipido assortito di 18 successi interni, 14 pareggi e 15 vittorie esterne. Unico match del Girone B quello del 26 novembre tra Pro Patria e Trento (3-1 con 6 gialli e un rosso al gialloblu Appiah). In quell’occasione Santana segnò le sue ultime 2 reti stagionali. Il piano disciplinare è quello più intrigante (221 ammonizioni, 31 espulsioni e 17 rigori in carriera), tanto da costargli pesanti contestazioni dopo Lecco – Levico 2-3 del 26 ottobre 2016 e dichiarazioni affilate lo scorso 18 ottobre al termine della sfida Como – Chieri finita 1-1. Il lariano Davide Sentinelli la toccò pianissimo: “Particolare. A volte ci insultava e utilizzava frasi fuori luogo. Ho l’impressione che ci mandino spesso direttori alle prime armi”.

                                                Giovanni Castiglioni