SOSTEGNO – Se il Varese continua a non portare a casa i tre punti che tanto servirebbero per evitare i playout, c’è chi invece in biancorosso continua a vincere e sono i tifosi che ieri si sono anche autocelebrati nello stadio di casa. «In questo triste momento si vede il vero attaccamento. Questo pubblico non conosce fallimento», questo il doppio striscione esposto direttamente in Curva Nord (nella foto in alto) dove alcuni ultras hanno fatto il loro ingresso nei minuti iniziali di Varese-Folgore Caratese. L’ennesimo messaggio di sostegno nei confronti di una squadra in evidente difficoltà. L’assenza di un vertice societario e i gravi problemi finanziari del club hanno pesato come un macigno sulla stagione dei giovani biancorossi rimasti pur senza percepire i rimborsi spese. La situazione è sotto gli occhi di tutti e ancora una volta l’ambiente circostante ha fatto quadrato e ha teso la mano: su iniziativa degli steward del Varese, ieri durante la partita sono stati raccolti 750 euro tramite le offerte del pubblico ai cancelli di ingresso di Tribuna e Distinti. Una cifra che stavolta non è stata data alla squadra, bensì alla segreteria. Un altro segnale di attaccamento forte, l’ennesimo da parte del pubblico che si è fatto sentire durante il match, pareggiato con rammarico 2-2, al termine del quale Ferri e compagni hanno ricevuto il simbolico abbraccio da parte dei tifosi che hanno riservato solo applausi ad un Varese scoppiettante nella prima ora di gioco e poi inevitabilmente calato.

02 varese-seregno fratusLA PROSSIMA – Ci saranno ancora dimostrazioni d’amore e la prossima sarà in quel di Seregno. Il Varese, che attualmente è a -4 dalle squadre che in questo momento sarebbero salve, quando mancano solo 4 partite dovrà vedersela con la terzultima in classifica che a sua volta insegue i biancorossi con appena un punto di distacco ed è reduce da un importante successo sul campo dell’oramai già retrocesso Castellazzo (ieri ha salutato la categoria anche il Derthona). Per mister Paolo Tresoldi si tratta della “sfida che vale sei punti” e i tifosi, anche in questo caso, non mancheranno. Il Club Passione Biancorossa organizza la trasferta in pullman per l’incontro di domenica prossima con fischio d’inizio alle 15. Il ritrovo è fissato per le ore 13:30 sul piazzale antistante lo Stadio Franco Ossola di Varese, il costo per il solo trasferimento in pullman è di 15 euro per i soci del Club Passione Biancorossa e invece 20 euro per i non soci.  I biglietti per assistere all’incontro di calcio potranno essere acquistati direttamente allo stadio del Seregno. Per info e prenotazioni contattare entro venerdì 13 Isacco 348 3584201 o Antonella 338 2584390.

FATTORE CAMPO – Come detto, alla fine della stagione regolare mancano quattro gare e il Varese per sperare di salvarsi direttamente deve almeno vincere due incontri. Ma chi ci sarà sulla strada dei biancorossi? Detto dello scontro diretto col Seregno, nelle due domeniche successive il Varese giocherà in casa contro un Castellazzo già spacciato e un Chieri già proiettato ai playoff. Il fattore campo, poco sfruttato in questo girone di ritorno, dovrà essere l’arma in più. Attenzione perché il finale sarà da bridi nel derby salvezza in casa della Varesina dei tanti ex, da Osuji a Giovio passando per mister Bettinelli. La speranza delle due squadre è di non ritrovarsi già spacciate all’ultima giornata e che i tre punti in palio della 38^ valgano qualcosa.

infortunio simonettoSQUADRA E CLUB – Oggi è in programma il giorno di riposo per la squadra che si ritroverà domani pomeriggio allo stadio dove lavorerà sino a venerdì con sedute pomeridiane. Da valutare le condizioni di Simonetto uscito in anticipo con una caviglia malconcia dalla sfida di ieri. Rientra invece De Carolis dalla squalifica.
Cosa succederà invece fuori dal campo? Sarà questa la settimana giusta? Arriverà mai il passaggio di quote? Difficile dirlo considerando che Paolo Basile ha diversi contatti: restano sempre in gioco i Catellani, ma si fanno strada anche altre possibili cordate. I colloqui restano aperti, ai posteri l’ardua sentenza.

Elisa Cascioli