Sembrava tutto fatto, stando ai rumors mancavano solo alcuni dettagli e l’ufficialità. Si era sparsa anche la voce (poi smentita) di un incontro tra i Forni e Gianmarco Pozzecco, che pareva dover essere il preludio al matrimonio tra la società piemontese e l’ex allenatore di Capo d’Orlando, Varese e Fortitudo Bologna. Tutto saltato, stando alle ultime indiscrezioni, e forse potrebbe aver influito lo scarso gradimento che ha riscontrato il Poz tra i tifosi della formazione gialloblù.

A Torino – lo insegnano i casi succeduti negli anni della gestione Forni, ultimo in ordine cronologico quello delle dimissioni di Luca Banchi a stagione in corso e con risultati tutto sommato lusinghieri fino a quel momento – nulla è banale quando si parla di pallacanestro. Ed è così che da Gianmarco Pozzecco – coach che può già vantare qualche stagione di esperienza, ma che in A ha allenato solamente per sei mesi – si è passati ad una autentica leggenda della panchina.

La Fiat sembrerebbe infatti ad un passo dall’ufficializzazione di Larry Brown – nome per la verità già emerso in una prima fase, ma all’apparenza scartato – come nuovo allenatore della squadra gialloblù. Il coach porterebbe con sé Dante Calabria – dieci stagioni in Italia da giocatore tra Livorno, Trieste, Treviso, Cantù, Milano, Fortitudo Bologna, Soresina e Sant’Antimo – come assistente.

Sarebbe una firma sensazionale per tutto il movimento cestistico italiano, considerando che si tratta di un allenatore che può vantare ben 1526 partite vinte tra regular season e Playoffs nella lunga carriera in ABA e NBA, tre premi di allenatore dell’anno in ABA e uno in NBA, tre finali NBA disputate e un titolo conquistato sconfiggendo i Lakers di Kobe Bryant e Shaquille O’Neal.

I suoi maggiori successi in NBA li ha raggiunti a conti fatti nell’ultimo decennio della sua infinita carriera, quando ha dapprima raggiunto nel 2001 le Finals alla guida dei Philadelphia 76ers di Allen Iverson (la serie terminò 4-1 per i Lakers di Kobe e Shaq dopo che Phila aveva ottenuto un successo esterno in gara 1) e successivamente ha disputato due finali consecutive (nel 2004 e nel 2005) con i leggendari Detroit Pistons di Chauncey Billups, Rip Hamilton, Tayshaun Prince, Rasheed Wallace e Ben Wallace.

Nel 2004 – contro i Lakers di Kobe e Shaq – Brown vinse il titolo, nel 2005 si dovette invece arrendere dopo sette intensissime gare ai San Antonio Spurs del solito trio Parker-Ginobili-Duncan, in una serie famosa soprattutto per la tripla della vittoria segnata da Robert Horry – colpevolmente lasciato libero da Rasheed Wallace – nel finale di gara 5 a Detroit. I Pistons pareggiarono ugualmente la serie vincendo a San Antonio, ma in gara 7 uno straordinario Ginobili (23 punti con 8/13 al tiro) diede a Popovich il suo secondo titolo.

Dopo la NBA (ultima stagione la 2009/2010 alla guida dei Bobcats) per Brown c’è stato un ritorno in NCAA per allenare i Southern Methodist Mustangs: a livello universitario il coach aveva ottenuto il titolo nel 1988 con Kansas ed è l’unico allenatore nella storia ad aver vinto in carriera sia un titolo NCAA sia un titolo NBA. La nuova parentesi collegiale si è interrotta nell’estate 2016, anche a causa di uno scandalo che ha coinvolto un membro dello staff e che ha impedito – causa squalifica – a SMU di prendere parte al torneo.

Se Brown dovesse effettivamente diventare il nuovo allenatore di Torino, per lui sarebbe una interessantissima sfida – l’ennesima della sua carriera – in primo luogo perché si troverebbe ad affrontare un basket differente rispetto a quello con cui ha sempre avuto a che fare in carriera. Per la Fiat, invece, sarebbe l’attesissimo segnale che, questa volta, la società piemontese fa sul serio.

Filippo Antonelli