E’ una Trento ferita quella che si presenta alla Enerxenia Arena per il match del mezzogiorno contro Varese. Ferita perchè mancano due pedine – gli infortunati Lechtaler e Joao Gomes, quest’ultimo vero fulcro atletico della squadra – e perchè langue sul fondo della classifica ancora a secco di vittorie. Attenzione alla sete di riscatto della truppa orchestrata dallo splendido coach Buscaglia, uno dei segreti dell’Aquila Basket Trento di cui è il capo allenatore dal lontano 2010, evento più unico che raro nel mondo dello sport moderno. Quintetto di matrice italiana ed europea quello che vedremo sul parquet di Masnago: le chiavi della regia sono affidate al play serbo Nikola Radicevic, nativo di Cacak come il nostro Avramovic nonché suo coetaneo (a Cacak è nato anche Zelimir Obradovic: posto ideale per il basket a quanto pare). Giocatore con un ottimo fisico per il ruolo (è alto 196cm) che produce 12,5 punti con 4,5 assist a gara.
Sul perimetro giostrano Flaccadori e Marble, guardia ala di 198 cm, sorta di cavallo di ritorno a Trento dopo i pochi mesi del 2017 chiusisi con un grave infortunio al ginocchio destro che lo ha tenuto fermo per tutta la scorsa stagione. Sotto canestro coppia di lunghi titolare formata da Pascolo e Hogue. L’italiano torna nella società che lo lanciò con lo splendido quinquennio 2011/16 dopo i due anni in maglia Olimpia Milano in cui ha vinto uno Scudetto, una coppa Italia e due Supercoppe. Hogue è giocatore che ama la pugna, lottatore vero, centro di soli 198 cm, ma con grande temperamento giunto alla sua terza stagione in maglia trentina: 12 punti e 5 rimbalzi a gara quest’anno, media carriera italiana da 10,4 punti e 6,9 rimbalzi. Dalla panchina occhio al trio italiano Mian, Forray e Mezzanotte. L’ex varesino Fabio è giocatore dotato di ottimo fisico per il suo ruolo di ala e capace di migliorarsi di stagione in stagione: temibile tiratore, viaggia col 75% dall’arco in questo avvio di stagione. Forray è il capitano dell’Aquila e in estate ha rinnovato fino al 2021 il suo contratto: play razzente capace di far male con le sue penetrazioni, ma con tiro anche da fuori. Mezzanotte gran talento classe ’98: 208cm su cui l’Aquila ha investito dopo l’ottima stagione a Treviglio. Segnatevelo per i prossimi anni. Cambio dei lunghi il roccioso serbo Jovanovic, 211cm: 5,5 punti e 6 rimbalzi fin qui.

OCCHIO A – Nato a Seriate nel 1996, Diego Flaccadori si è legato a Trento con un lungo contratto pluriennale nell’estate 2014 “rifiutando” la corte di una Varese che lo aveva cercato. Dopo aver fatto incetta di premi di miglior Under 22 del nostro campionato (ben 3), quest’anno è chiamato a effettuare il salto di livello definitivo dando consistenza, punti e anche leadership ad una Trento orfana di Sutton e Shields. Il prodotto della Blu Orobica Bergamo è una guardia dotata di un buon tiro da fuori che ha saputo conquistarsi i propri spazi con Trento vedendo sempre crescere il proprio minutaggio. Al centro di un chiacchiericcio estivo su un possibile cambio di casacca, poi zittito via social dallo stesso Flaccadori, l’esterno classe ’96 ha iniziato a cento all’ora questa stagione. Numeri in netta escalation che, se confermati a fine anno, daranno ragione al bergamasco: 16 punti con 4,5 rimbalzi e 4,5 assist a gara sono cifre di assoluto rispetto e da star del nostro campionato. Ed è piacevole notare come in un progetto tecnico serio ci sia spazio anche per la crescita di prospetti nostrani come Flaccadori. Se al ruolo di guardia riuscirà a mettere nel bagaglio anche minuti da regista, allora siamo di fronte a un giocatore molto prezioso negli equilibri tattici di qualunque squadra nei prossimi anni strizzando l’occhio anche alla Nazionale, essendo già nel giro di coach Meo Sacchetti.

Matteo Gallo