“Fallito” a Borgosesia, “Resettato” a Seregno, in questa nefasta stagione il Varese oltre che con una società assente, 01 seregno-varesesenza figure di riferimento, senza stipendi a giocatori e addetti, senza risultati in campo e con una classifica sempre più precaria si ritrova a dorver fare i conti anche con le prese in giro. Nell’ultimo periodo i colori biancorossi sono stati scherniti sui campi dei Serie D, dopo essere stati definiti “Società fallita e di falliti” in quel di Borgosesia, l’ultimo episodio nei confronti del Varese si è registrato ieri con lo striscione ironico e provocatorio appeso nella tribuna del Ferruccio di Seregno, “Va rese..tatto” scritto a caratteri cubitali, un gioco di parole che brucia parecchio dal momento in cui il club rischia seriamente un nuovo crac finanziario.
Diciamocela tutta, essere derisi sui campi di periferia, sebbene non si metta in discussione la lunga storia del Seregno che tuttavia manca dal professionismo da 36 anni, non ci piace per niente e quello che ci piace meno la mancata risposta sul campo da parte della squadra. La prestazione di ieri dei biancorossi, capaci di creare solo nella prima mezzora e poi completamente spuntati nella ripresa, ha deluso. I playout a questo punto, quando mancano tre giornate, sono praticamente certi e al Varese non resta che giocarsi il miglior piazzamento in classifica che permette di salvarsi anche con un eventuale pareggio al termine dei tempi supplementari della sfida playout.

Ma in casa biancorossa i problemi di classifica, risultati, prestazioni e squadra sono solo la punta dell’iceberg considerando che a stagione oramai finita il club non ha risolto i suoi problemi, non ha cambiato proprietà, non ha progettato il ripianamento dei debiti, né tantomeno progettato il futuro. Ci ritroviamo alla fine, ma siamo praticamente da capo con contatti e colloqui che proseguono senza arrivare al dunque. Oggi pomeriggio la proprietà dovrebbe incontrare nuovamente Sauro Catellani, che ieri ha assistito al match, e l’uomo chiave Berni. Ci sarà l’accordo con la holding che rappresentano? Si attendono sviluppi mentre restano aperte anche le altre strade, una che porta alla cordata romana, l’altra in Francia mentre risuonano ancora nell’aria le ultime parole di Di Caro, nome legato alla Varesina, ma che guarda con interesse al capoluogo. Chissà. Il minimo sarebbe quello di non essere presi in giro.

(Seguono aggiornamenti)

Elisa Cascioli