Varesina-Varese non è una partita come le altre, vuoi perchè è un derby, vuoi perchè negli ultimi 90 minuti della stagione ci si gioca tanto… o forse nulla. I rossoblu sono già condannati ai playout, possono però migliorare la posizione in classifica per avere il vantaggio del fattore campo e del doppio risultato nello spareggio finale. Il Varese può ancora sperare, in caso di vittoria e di contemporanei passi falsi delle formazioni che lo precedono, in una salvezza immediata.

“Dobbiamo essere realisti – ci confida capitan Ferri – e pensare alla nostra partita. Al fischio finale, dopo aver vinto, guarderemo la panchina e chiederemo gli altri risultati, ma solo dopo la fine. Dobbiamo essere concentrati e pensare solo a vincere questa partita per essere comunque nella miglior posizione di classifica”.

Una settimana travagliata la tua. “Alla fine della partita col Chieri ho sentito male all’adduttore, non ci sono lesioni, solo una forte infiammazione. Sono stato a riposo tutta settimana, domenica proverò. E’ chiaro che farò di tutto per esserci, una partita come questa tutti noi la vogliamo giocare e siamo pronti a dare il massimo per i nostri tifosi”.

I tifosi, potrebbero esserci circa 400 persone a sostenere il Varese a Venegono, quanto saranno importanti? “Importanti? Saranno fondamentali! A Palermo ho giocato con 40mila persone che ci trascinavano, i nostri 400 sapranno fare la stessa cosa. E’ tutta la stagione che ci sostengono: tifo, collette, cene, si sono inventati di tutto per la squadra. Non vogliamo e non possiamo tradirli”.

La partita: come vedi la Varesina? “E’ un derby e come tale ha sempre delle incognite. Ci giochiamo tanto, tutte e due le formazioni, al di la del risultato che è importantissimo. Loro, nonostante la classifica, hanno un buon gruppo con individualità importanti. Osuji non ci sarà e forse nemmeno Giovio che sono due elementi fondamentali, ma chi giocherà non sarà certo da meno”.

Le novità societarie, come sono state accolte? “Abbiamo imparato in questi mesi a isolarci da tutto, a pensare solo al campo. Chiaro che ogni passo in avanti delle trattative ci danno forza ed entusiasmo, ma ora pensiamo solo al campo, a conquistare la salvezza in 90 o 180 minuti che sia. Il nostro dovere lo vogliamo fare, poi ci sarà chi farà il suo fuori dal campo per il bene del Varese”.

Michele Marocco