L’Umana Reyer Venezia, che in estate si è laureata campione d’Italia interrompendo un digiuno durato 74 anni, si è presentata ai nastri di partenza con l’obiettivo di ripetersi. E infatti il percorso della squadra di De Raffaele è stato da prima della classe: solo Avellino (24 punti) precede in classifica la Reyer (22), che è accompagnata anche da Milano e Brescia.

Meno lineare il cammino in Europa, che sta vedendo Venezia lottare con le unghie e con i denti per garantirsi un posto (non completamente scontato) nella prossima fase della Champions League, competizione in cui arrivò in semifinale nella passata edizione. L’infortunio di Gediminas Orelik (14.9 punti e 4.8 rimbalzi di media), poi, è una mazzata pesantissima per gli orogranata.

La squadra è comunque ultracompetitiva anche senza il suo miglior marcatore, soprattutto dopo che la crescita recente di MarQuez Haynes (10.5 punti e 4 assist; 13.6 punti a partita con il 58.8% da due e il 46.4% da tre nelle ultime cinque giornate) ha dotato la squadra di un nuovo punto di riferimento offensivo. Ci sarebbe, a tal proposito, anche l’ex biancorosso Dominique Johnson (12.4 punti), che ha vissuto però un calo di rendimento nell’ultimo mese e mezzo (solo 8.8 punti di media con il 24.1% dall’arco dall’11^ giornata in poi).

Le rotazioni sono potenzialmente lunghissime nel reparto esterni: De Raffaele ritroverà infatti anche il versatile Michael Jenkins (5 punti e 1.8 rimbalzi), che ha avuto qualche guaio fisico in questa prima parte di stagione. Sempre presenti invece gli italiani Andrea De Nicolao (3.6 punti e 2.6 assist) e Bruno Cerella (1.8 punti in 8.3 minuti), entrambi ex di questa partita.

In quintetto parte come ala piccola titolare il maestro Michael Bramos (8.4 punti con il 78.9% da due e il 41.7% dall’arco), uno dei principali eroi dello Scudetto veneziano. Gli dà il cambio il solido prospetto Stefano Tonut (5.5 punti), rientrato in squadra a inizio dicembre dopo un lungo infortunio. In sostanza, Venezia ha – nei ruoli di playmaker, guardia e ala piccola – sette elementi di comprovato valore.

Tra i lunghi, invece, le gerarchie sono destinate a cambiare dopo l’infortunio di Orelik: Venezia sta già cercando un sostituto, ma per il momento potrebbe dover chiedere gli straordinari – naso permettendo: in settimana l’ala ha subito un colpo al volto che potrebbe costringere lo staff orogranata a valutare il suo impiego – a Hrvoje Peric (11.5 punti e 5.9 rimbalzi). Il croato ha saltato la trasferta milanese di settimana scorsa per l’influenza, ma è uno dei giocatori da temere maggiormente in virtù del suo stato di forma: 12.8 punti e 8.8 rimbalzi a partita (15.8 di valutazione) nelle ultime quattro gare disputate.

De Raffaele non può decisamente lamentarsi nemmeno della situazione centri perché c’è Mitchell Watt (10.9 punti e 4.7 rimbalzi) in quintetto e il giocatore della nazionale Paul Biligha (5.1 punti e 3 rimbalzi in 15.2 minuti) ad entrare al suo posto a partita in corso. Chiude le rotazioni il veterano Tomas Ress (1.4 punti e 0.8 rimbalzi in 6.6 minuti), che potrebbe trovare un pochino di spazio in più almeno fino alla firma del sostituto di Orelik.

La Reyer, in sostanza, è una squadra lunghissima e completa, con De Raffaele che può variare gli assetti a suo piacimento in base all’andamento della partita e alle caratteristiche dell’avversaria di turno. Anche perché sono effettivamente undici – e torneranno ad essere dodici dopo che la dirigenza avrà individuato un sostituto per Orelik – i giocatori in grado di scendere in campo e di essere efficaci a questi livelli.

Filippo Antonelli