Cassano c’è, l’ha dimostrato sabato con la vittoria contro i Campioni d’Italia del Bolzano davanti al pubblico di casa del PalaTacca. Un successo che ha emozionato, coinvolto e appassionato tutti i tifosi amaranto. E’ con il Capitano dei cassanesi, Marco La Mendola, che proviamo ad entrare nello spogliatoio e nelle dinamiche di quello che è il campionato 2019/2020.

Sabato vi siete tolti una gran bella soddisfazione davanti al pubblico di casa.
“Sì, esatto, avevamo ancora il boccone amaro da digerire della sconfitta di maggio. E’ stata una bella soddisfazione per la squadra, soprattutto dal punto di vista dei 2 punti perché non so quante squadre riusciranno a vincere contro Bolzano”.

Quanto ha contato il fattore campo e pubblico?
“Ha contato parecchio, perché ovviamente giocare in casa è sicuramente diverso dalla trasferta. Però in questo caso e in questo tipo di partite si sente l’uomo in più in campo e probabilmente in un altro campo sarebbe andata a finire diversamente”.

Avete fatto tutto quello che avevate concordato con mister Kolec durante la settimana?
“Disputare una partita esattamente come si è concordato succede forse una volta l’anno, sicuramente avevamo preparato bene la gara, abbiamo fatto un tipo di difesa diversa da quella standard ma avevamo comunque preparato delle alternative nel caso in cui non avesse funzionato. Per fortuna è andato tutto bene, abbiamo tenuto e variato: abbiamo vinto noi”.

Quali sono i punti di forza che si evidenziano di questo Cassano? 
“Sicuramente la squadra, giochiamo veramente in 16 giocatori, uno per l’altro. Quando qualcuno non riesce, è fuori condizione o semplicemente non è la sua giornata, oppure per una scelta tattica non gioca è comunque sempre pronto a dare il supporto al compagno, alla squadra. Tutto questo è fondamentale per vincere e per il successo”.

La strada è ancora lunga, cosa vuoi dire alla tua squadra in qualità di capitano?
“Non è il caso di montarsi la testa per una vittoria ma questo non vuol dire che non si debba considerare l’importanza del risultato che rende tutto fattibile e ci fa capire che non c’è niente e nessuno per cui noi dobbiamo darci per vinti. Ovviamente siamo all’inizio, piedi per terra, ma mi sento di dire ai miei compagni di rendersi conto quanto, ognuno di loro, sia forte, perché a volte pensano di non essere abbastanza rispetto all’avversario che hanno di fronte, invece, spesso al posto del nome, che chi affrontiamo ha già, e invece i nostri non hanno, c’è la qualità che i nostri hanno”.

Un commento su Bortoli che nella gara di sabato ha realizzato ben 9 reti?
“Ovviamente è tutto merito mio perché lo batto sempre ai 4 metri e quindi impara a giocare bene – scherza il capitano – a parte questo, è una sicurezza. Per la sua giovane età per noi è un punto di riferimento perché ha la sicurezza di un veterano e ha qualità già ampiamente dimostrate. Non so se è un bene o un male, ma non mi stupisce vedergli fare partite come queste perché lo vedo tutti i giorni in allenamento ed è solo una piccola parte di tutto quello che lui può ancora dare”.

Come commenti gli altri risultati?
“Ci aspettavamo un campionato aperto e lo hanno confermato già le prime due giornate di campionato in cui si vedono gare tirate fino alla fine. Il primo risultato importante è la sconfitta di Pressano a Brixen, questo ci fa capire quanto Bressanone sia pronto per lottare per raggiungere i vertici, così come Siena che vince e non ha mai nascosto velleità di successo perché si è attrezzato con un rooster di tutto rispetto. Altra segnalazione è la battaglia avvenuta tra Conversano e Sassari, in cui i pugliesi sono riusciti a portare a casa un risultato che, in questa trasferta, non è mai facile. L’imput è che ogni punto che arriva è fondamentale e non si possono commettere passi falsi per non compromettere il campionato”. 

Federica Scutellà 
(foto Stefano Moroni)