E’ passata quasi una settimana dal rinvio dell’udienza pre-fallimentare, cinque giorni serviti al Varese per continuare le trattative sul fronte societario che, al momento, non sembrano ancora decollate. Le complicanze sono sempre le stesse: l’ammontare dei debiti del club nonché una situazione finanziaria poco nitida. A rappresentare il Varese di Claudio Benecchi c’è l’avvocato Mauro Nucera che si sta occupando personalmente della documentazione da presentare ai potenziali investitori.
Si tratterebbe di un imprenditore che oggi avrebbe dovuto incontrare i creditori che si sono rivolti al tribunale e che domani si sarebbe dovuto presentare in Comune dove alle 18.30, in compagnia dell’amministrazione comunale, si discuterà del bando di assegnazione di stadio e centro sportivo Varesello.

Nel frattempo è passato anche il 30 giugno, termine entro il quale il Varese avrebbe dovuto saldare i 200mila euro di vertenze, pagamento necessario per potersi iscrivere al prossimo campionato che al momento sembra una chimera. In verità il termine del 30/06 è aleatorio, nel senso che la società al momento dell’iscrizione (si può presentare dall’8 al 13 luglio) deve dimostrare di non avere alcun debito sportivo. L’avvocato Paolini ha già comunicato al Comitato la situazione debitoria della società che, con gli ex giocatori della Serie D, “non ha mai provato a transare; non ha nemmeno mai offerto una cifra al ribasso; ha continuamente preso tempo dimostrando di non avere a disposizione nemmeno pochi spiccioli” dice il legale dell’Assocalciatori. “Il fallimento non conviene a nessuno, tutti noi speriamo che si iscriva e che paghi. Ho in mano solo una liberatoria: quella del direttore Merlin. Per il resto nessuno è stato pagato“. Agli ex di due stagioni fa si è aggiunto anche lo staff tecnico di quest’anno che non ha mai percepito un rimborso. La situazione quindi non si sblocca e all’orizzonte c’è un burrone.

Elisa Cascioli