C’è talmente tanta voglia di giocare con la Pro Vercelli che la partita è stata anticipata di un giorno (sabato ore 15, stadio “Speroni”). Ecco, magari le motivazioni sono altre, ma la sensazione di un’urgenza si avverte in ogni caso. Certamente da parte dei piemontesi costretti a saltare l’ultima giornata con la Juventus U23 causa stop forzato dalle nazionali. Per analogia anche dal fronte della Pro Patria che dilata così a 9 giorni una settimana farcita da trasferta con il Pontedera (mercoledì 23) prima della Carrarese nel successivo weekend (domenica 27). Solo un anno fa (0-1 a Busto il 14 ottobre 2018), i tigrotti affrontavano le Bianche Casacche consapevoli (da matricola reduce da 3 sconfitte), di sfidare un club che mancato il ripescaggio estivo in B, avrebbe inseguito la serie cadetta sul campo. Oggi la classifica sembra tracciare altri rapporti di forza.

Quelle strane occasioni. Se Defendi avrà superato il riacutizzarsi del problema al piede, Javorcic dovrebbe avere tutti a disposizione. Compresi Brignoli (influenza smaltita) e Kolaj (martedì sera subentrato al 90’ e ammonito nel 2-1 dell’Albania Under 21 sui pari età del Kosovo). Undici di partenza (a occhio e croce) non molto dissimile da quello che ha violato il “Nespoli” di Olbia. Domani post rifinitura (alle 12 conferenza stampa dello spalatino), ulteriori aggiornamenti. I biancoblu non battono la Pro Vercelli in campionato dal 22 maggio 2011 (5-2 ai playoff) e dal 3 febbraio 2002 (3-2 in stagione regolare). La rete contro i bicciolani latita invece da 385’. Solo fredde statistiche. Ma fino ad un certo punto.

Vercelli di rovo. Terza difesa. Ma anche terzo peggiore attacco. Premesso che alla contabilità generale (come detto sopra) manca la gara con la Juventus U23, il saldo tra reti fatte e subite (6 a 6) non è esattamente quello che ti aspetteresti da un allenatore come Alberto Gilardino. Più che altro, da un ex attaccante come Alberto Gilardino. Andando oltre il luogo comune, la società di Massimo Secondo ha ricalibrato gli obiettivi affidando al DS Varini il mandato di svecchiare la rosa, guardare al futuro e puntare alla salvezza. Insomma, mortadella dopo le pernici degli anni scorsi.
Sosta obbligata occupata dall’amichevole (vinta 2-1) con la Cremonese del neo tecnico Baroni. Prima della pausa, il successo liberatorio nel derby con il Novara (0-1 griffato Comi). Vittoria a domicilio in cui è stato schierato 4-1-4-1 con Simone Moschin tra i pali; l’ex Vibonese Franchino, Auriletto, il 2002 Alessandro Carosso (18 anni il prossimo 2 febbraio) e Quagliata Daniele Virgilio di Trapaniin difesa; il veterano Eros Schiavon (classe ’83) perno centrale con Raoul Mal, Graziano, l’ecuadoriano Kevin Varas Marcillo e Rosso dietro all’unica punta Gianmario Comi. Per la cronaca, indisponibili Mal, Masi, Varas e Benedetti mentre l’esterno Iezzi è da poco tornato ad allenarsi.

Ci vuole molto allenamento, per stare dritti controvento.  “L’arbitro di calcio, un atleta tra gli atleti”. Il titolo della tesi della sua Laurea in Scienze delle Attività Motorie e Sportive è una dichiarazione di intenti. Quindi, da Daniele Virgilio di Trapani (arbitro designato con gli assistenti Vincenzo Madonia di Palermo e Antonio Lalomia di Agrigento) è lecito attendersi un fisico bestiale. Primo anno con 3 gare dirette in categoria (Renate – Olbia 2-0 alla quinta nel Girone A), il fischietto siculo ha già incrociato la Pro Patria in D il 3 settembre 2017 (2-0 al Lecco allo “Speroni”).

Giovanni Castiglioni