Sto giro nemmeno la domenica si può parlare di calcio giocato al Varese. Oramai da settimane in primo piano ci sono i continui inciampi del club alle prese con seri problemi economici che sono protagonisti anche di questa domenica di rinvii. Varese-Varesina non si è giocata per neve e il presidente biancorosso Benecchi si è presentato in sala stampa per chiarire alcuni punti, o almeno provarci.
Passaggio societario: “Lo stiamo completando, come già detto in più occasioni. La nuova proprietà, di cui il capogruppo è Fadani, sta acquisendo le quote. Intorno al 10 di febbraio ci sederemo al tavolo per ridiscutere della convenzione del “Franco Ossola” e anche di Varesello. Speriamo di riuscire ad avere un confronto. Stiamo scrivendo un preliminare che può essere pronto domani. Impegna Fadani ad acquisire le quote, ma pretende garanzie economiche che sono legate alla convenzione dello stadio. Il Fondo si impegna ad un investimento di almeno 6 anni per 1 milione all’anno. Ma se non hanno garanzie non ci saranno investimenti”.
Capitolo stadio, oggi disponibile grazie all’intervento del Milan arrivato addirittura con autobotte e generatori: “Il grazie non va esclusivamente a loro, ma anzi primariamente del Varese. Mauro Ferrara ci ha messo molto del suo, ma è stato un risultato condiviso”.
Questione utenze: “L’Aspem ci ha detto che avrebbe riallacciato se avessimo saldato tutto il debito di 70mila euro. Ci hanno dato questa imposizione e mi è sembrato un po’ eccessivo. Ho proposto un assegno a garanzia di 30mila euro venerdì mattina, ma non hanno voluto. Il piano di rientro concordato tra loro e Berni non è stato rispettato e questo ha peggiorato la situazione nei nostri confronti”.
Discorso bonifici delle vertenze non ancora arrivati: “Una tempistica dettata dal fatto che arrivano dall’estero (in verità, se arrivano dalla Germania tramite circuito Sepa, non rischiedono più di un paio di giorni). Abbiamo già inviato tutto in Federazione”.
Elisa Cascioli