Il fiato continua a rimanere sospeso in casa Varese. L’incontro negli uffici milanesi di Enrico Fadani (avvocato e imprenditore cinematografico nato in Germania e di padre italiano) in compagnia di Claudio Benecchi (farmacista di Comerio) si è concluso senza che le parti abbiano “quagliato”. Contrariamente a quanto annunciato pochi giorni fa, il Varese non è ancora passato di mano. Quella di oggi si è rivelata essere una riunione transitoria e non l’atto vero e proprio di passaggio di proprietà. “Siamo sostanzialmente d’accordo su tutto, ma l’operazione non è ancora conclusa – ci comunica il presidente uscente -. Ci stiamo ancora parlando e domani mattina è previsto un ulteriore colloquio. Siamo abbastanza allineati e tutte le quote andranno a Fadani”. Voci di corridoio non confermate sussurrano anche di un possibile ritorno in scena di Fabrizio Berni che solo ieri ha annunciato la sua separazione col Varese. Insomma, il nodo biancorosso resta intricato e la luce in fondo al tunnel non si intravede considerando l’ammontare dei debiti del club che, oltre ai ruoli di vertice, deve fare i conti anche con uno stadio e un centro sportivo indisponibili.
Al “Franco Ossola” sono state staccate acqua, luce e gas per via delle bollette non pagate e stamattina la fornitura di gas è stata sospesa anche a Varesello con grande stupore della squadra che potrebbe anche annullare l’allenamento di domani. Intanto il direttore Marco Ballotta sta cercando di correre ai ripari qualora lo stadio rimanesse inutilizzabile, il Varese sta ragionando su un campo alternativo dove poter giocare domenica contro il Verbano, prima giornata di ritorno. Alla Lnd la comunicazione dovrà pervenire entro giovedì. Tra le ipotesi ci sono i campi di Castano Primo, Ponte Tresa e Cairate.
Infine, la squadra resta ridotta all’osso: gli argentini non faranno ritorno e si attendono notizie dal capitano Camara che risulta irrintracciabile. Sarà sul volo di rientro dalla Guinea Bissau? Se lo chiede clamorosamente anche il Varese.
Elisa Cascioli