Doppietta l’anno scorso e doppietta quest’anno. Ovunque va, il professore Giuseppe Bosetti e la moglie Franca Bardelli collezionano titoli giovanili. L’hanno fatto ad Orago per tanti anni e da due stagioni a questa parte vincono scudetti giovanili con uno dei club più importanti di Turchia e del mondo: il VakifBank Istanbul. La coppia, rodata nella vita e in palestra, spiega la pallavolo ad ogni latitudine e nel cassetto c’è il sogno di volare negli USA per una nuova emozionante esperienza.
Come è andata la seconda annata in Turchia per lei e sua moglie?
“Stare lontani da casa non è semplice, ma a Istanbul stiamo bene e ormai la nostra routine è rodata. Viviamo in un bel quartiere e le strutture del VakifBank, che frequentiamo per tante ore al giorno, sono decisamente all’avanguardia. La dirigenza ha stima di noi e ci ha affidato in toto la gestione del settore giovanile che portiamo avanti con entusiasmo e grande impegno. E anche per la prossima stagione abbiamo già assicurato la nostra presenza tanto che il 12 agosto ritorneremo a Istanbul. Voglio lodare pubblicamente mia moglie che ha maturato una grandissima esperienza internazionale ed è molto qualificata. Il nostro è un lavoro di coppia che portiamo avanti insieme. Il nostro turco, inoltre, fa passi avanti così come l’inglese che studiamo quotidianamente con un’insegnante messa a disposizione della società”.
Dal punto di vista sportivo, anche quest’anno avete festeggiato due titoli.
“L’anno scorso avevamo vinto con l’Under 14 (in foto in alto) e l’Under 18 (in foto a destra), mentre ora ci siamo ripetuti con l’Under 18, battendo l’Eczacibasi in finale, e abbiamo vinto lo scudetto con l’Under 13 che in Turchia, a differenza che da noi, disputa già un campionato nazionale. Con l’Under 14 abbiamo perso la finalissima con l’Eczaacibasi, mentre con l’Under 16 ci siamo fermati al quinto posto. In generale, è stata una stagione decisamente positiva e le ragazze ci seguono con attenzione e volontà di emergere. La scuola in Turchia è molto rigida e anche l’aspetto sportivo viene preso da tutte davvero sul serio. E i frutti, per chi ne ha le capacità, arrivano”.
C’è qualche sua ragazza già pronta per emergere?
“Decisamente. Faceva parte della mia Under 18 Ebrar Karakurt, ossia l’attuale opposto titolare della nazionale turca di Guidetti, che è anche l’allenatore della prima squadra del VakifBank. E’ una classe 2000 che era la stella nella nostra squadra Under 18. Non ha partecipato alle finali di categoria perchè è stata convocata dalla Turchia e ha partecipato alla Volleyball Nations League. Ha un futuro radioso davanti a sè e non può che migliorare stando a contatto con le migliori giocatrici turche anche nei prossimi giorni quando in Cina si giocherà la Final Six della manifestazione”.
A proposito di Volleyball Nations League, alle Final Six ci sarà anche l’Italia.
“L’Italia è stata inserita nel girone insieme a Turchia e alle padrone di casa della Cina. Sono due ostacoli impegnativi, ma noi abbiamo dimostrato di avere ottime potenzialità. Ora dobbiamo confermarci ad altissimi livelli e raggiungere la maturità di squadra. Mi auguro che le azzurre possano fare una buona Final Six e poi anche un Europeo importante che, tra l’altro, si svolgerà a cavallo di agosto e settembre tra Ankara e Budapest”.
Voleranno in Cina, per altro, anche le sue figlie Lucia e Caterina.
“Lucia ha delle caratteristiche che in poche altre al mondo hanno ed è un perno di questa nazionale. Caterina si è ripresa dal gravissimo infortunio, ma a mio parere deve giocare ancora un paio di stagioni per consolidarsi; poi, secondo me sarà la naturale sostituta in nazionale di Lucia che tra pochi giorni compirà 30 anni. Quanto alle altre, ultimamente è esplosa Pietrini; è brava, ma bisogna darle tempo perchè deve crescere e maturare con calma senza bruciare le tappe e senza troppa pressione addosso”.
Oltre a Lucia e Caterina, ha altri due figli.
“Andrea continua a coltivare la sua passione per il calcio e ha vestito la maglia del Morazzone in Promozione con buoni risultati. E’ un bravo apicoltore e il calcio non è la sua professione, ma un’attività che ama e che sono contento che porti avanti. Chiara, la più piccolina, vive negli USA e ha frequentato Lingue all’università giocando anche a pallavolo al college e l’anno prossimo si trasferirà a Washington. Un giorno mi piacerebbe andare negli Stati Uniti e insegnare là il volley. Dopo che ho terminato il mio lavoro in Turchia, tra qualche anno mi vedo proprio negli USA”.
A livello di club, quest’anno l’Italia ha fatto benissimo e ha vinto quasi tutto in Europa nel femminile e nel maschile.
“Sono contento che coppe continentali di grande importanza finiscano nelle bacheche delle nostre società. Sono felice per Busto e per Monza, che hanno vinto rispettivamente la Coppa Cev e la Coppa Challenge, mentre Novara ha sconfitto in semifinale proprio il “mio” VakifBank conquistando la finalissima di Champions League, poi vinta contro Conegliano. Nello sport ci vuole fortuna e che nell’arco di una stagione tutto deve incastrarsi alla perfezione per arrivare ad un risultato di questo peso e Novara è stata brava in ciò. Penso, oltre, che le italiane siano un po’ avvantaggiate dal fatto che in campionato possano schierare quattro straniere, a differenza delle tre delle squadre turche. Questo fa la differenza nei momenti clou”.
E’ tornato in Italia ma di vacanze per ora non se ne parla.
“Tra pochi giorni avrò modo di rilassarmi un po’ e di godermi la mia casa ad Albizzate. Al momento, però, sono a Loano dove seguo il volley camp di Orago insieme ad altri allenatori qualificati. Facciamo lavorare in palestra le ragazze iscritte e facciamo in modo che migliorino e nello stesso tempo si divertano giocando”.
Ad Orago, infine, c’è un nuovo cambio nel ruolo di direttore tecnico. Cosa ne pensa?
“Dopo Salomoni, il presidente Gozzini ha chiamato Ciro Zoratti, un giovane che ho avuto modo di conoscere quando è venuto a Istanbul a vedere qualche mio allenamento con le giovanili. Ad agosto verrà di nuovo e mi sembra preparato e molto appassionato. Auguro a lui e ad Orago ogni bene”.
Laura Paganini