Che la cessione del Varese Calcio fosse una telenovela senza fine è stato scritto più volte e anche che quando tutto è deciso, poi accade sempre il contrario. Dopo mesi di trattative sfumate con Fadani, la squadra ha smesso di giocare e la fine era stata scritta. L’arrivo della trattativa con il gruppo rappresentato da Domenico Altomonte ha rimesso tutto in discussione ed esattamente quindici giorni fa, in un paio d’ore, tutto è stato rimesso in piedi e la squadra è tornata a giocare. Ieri la trattativa era arrivata in porto, con le dichiarazioni positive di Altomonte e le conferme di Benecchi. Ecco che oggi, il giorno dell’okey definitivo, tutto rallenta nuovamente.
Non parliamo di trattativa saltata, anche se il gruppo di imprenditori che devono acquisire il Varese ha finito la pazienza, parliamo di rinvio a inizio, metà settimana prossima. L’avvocato Marina Manfredi ci chiede moderazione ed ottimismo: “E’ una trattativa complicata, non facile da portare a termine. Ci sono di mezzo delle famiglie, un potenziale fallimento, tutto va curato nei minimi dettagli. Vogliamo fare le cose per bene, per questo ci vuole del tempo. Non sono in grado di quantificarlo, troppo spesso è stato scritto: lunedì, lunedì e poi non era lunedì”.
La sensazione è che, nonostante gli interventi esterni a supporto, Benecchi non sia ancora in grado di fornire le necessarie garanzie fidejussorie per portare in porto la trattativa. Senza quelle non si va da nessuna parte. L’offerta è già stata modificata più volte andando incontro alle esigenze di chi deve cedere il Varese, altri passi in avanti sono esclusi. “Lunedi, martedì o forse mercoledì“, ci è stato detto. Con ogni probabilità una riga verrà tracciata il 19 marzo, quando in tribunale è prevista l’udienza per il fallimento richiesto dalla Macron (60mila euro da sborsare). La speranza è che la riga non sia rossa, e non è detto che anche quella data… venga spostata
Michele Marocco