La ricetta magica di Ciro Improta, preparatore atletico del Varese, è sempre quella: corsa, fatica, sudore. Durante la sosta di campionato, ‘o professore, si sta continuando ad occupare della condizione atletica della squadra che va avanti nel lavoro nonostante i soliti scossoni societari. “Abbiamo ripreso con un lavoro aerobico, ripetute, aggiungendo poi lavoro di forza e salite – ci spiega Ciro -. Grazie all’ospitalità della Life abbiamo potuto anche lavorare in palestra allenando vari tipi di forza, elastica ed esplosiva”. I biancorossi hanno dunque già smaltito pandori e panettoni: “Già il 27, 28 e 29 dicembre abbiamo ripreso a lavorare, il problema grosso è che il gruppo è ridottissimo”. Metà dei giocatori hanno, infatti, lasciato Varese durante le feste natalizia per raggiungere i propri cari: se Camara e Piqueti (quest’ultimo definitivamente) sono tornati in Africa, il capitano farà ritorno lunedì, i tre argentini (Etchegoyen, Vegnaduzzo e Improvola) hanno trascorso le feste in Sudamerica, così anche il folto gruppo “palermitano” che ha fatto rientro a Varese solo ieri. “Questo purtroppo fa si che la squadra non abbia nelle gambe lo stesso lavoro – sottolinea Improta -, ma non è colpa di nessuno. Chi vive lontano è giusto raggiunga la famiglia, è doveroso lasciarli andare una volta l’anno”.

Il problema numerico ha anche comportato l’annullamento dell’amichevole di domani che si sarebbe dovuta disputare a Uboldo: “Non ci fermeremo – prosegue il preparatore atletico -. Ci alleneremo sia domani che domenica mattina per poi proseguire senza sosta anche lunedì. Il mister ha iniziato anche il lavoro tattico, abbiamo anche allenato palla e possesso. La condizione è diversa, ma la squadra sta bene”.

Il bilancio di Improta non può che essere positivo: “Ho visto una squadra fisicamente perfetta e la dimostrazione c’è stata in finale di Coppa Italia. Abbiamo terminato il girone d’andata in crescendo ed è un peccato esserci dovuti fermare. La squadra ha sempre risposto bene, come staff non possiamo che essere contenti. Dal 24 luglio al 20 dicembre non ha mai mollato”.
Tuttavia c’è il solito però: “Dispiace per i problemi societari che, è inutile negarlo, un peso lo hanno. Possiamo allenare le gambe, ma la testa dipende anche dall’ambiente e dalla tranquillità che si ha attorno e in questo momento non c’è. La differenza in tutto la fa la testa e spero che il gruppo si confermi anche su questo fronte. Ha dimostrato di essere una squadra affiatata”.

Affiatata e anche di polso, considerando lo sciopero e il faccia a faccia che ha preteso col presidente Benecchi in relazione ai mancati rimborsi. A proposito, lo staff vi ha dovuto rinunciare: “Il budget era limitato ed era giusto favorire i ragazzi. La situazione è nota a tutti, ma ciò che dispiace non è tanto prendere o no lo stipendio; fa paura il grande punto interrogativo sul futuro. Speriamo che tutto vada per il meglio”.

Per Improta un film già visto: “Purtroppo sono qua da quattro anni ed è filato tutto liscio solo il primo. I risultati si sono visti anche in campo; dopodiché è sempre stato un calvario e la situazione ha pesato su campionati e classifica. Senza problemi societari il Varese avrebbe vinto la Serie D già il primo anno, mi sembra ovvio. Purtroppo la testa è determinante. Lo dico con rammarico, ma sotto questo punto di vista non siamo agevolati ed è un peccato”.

Elisa Cascioli