E’ il capocannoniere della sua squadra e si contende il primato per la classifica marcatori di seconda categoria. Il numero 10 della Ceresium Bisustum Omar De Bortoli non ha bisogno di troppe presentazioni. Le sue qualità e le sue giocate gli sono valse la nomina tra i candidati al Premio VareseSport lo scorso maggio.

Parlando di numeri attualmente hai segnato 15 reti e nelle passate stagioni non ti sei risparmiato, hai un numero che vuoi raggiungere?
“Ad inizio stagione mi ero prefissato di fare 20 gol e quindi direi che sono ad un buon punto! Mi piacerebbe trascinare la squadra fino ai play-off anche se non è semplice”.

De Bortoli 2Sei uno che segna tanto, hai un ricordo di qualche gol in particolare?
“Ricordo una rete segnata l’anno scorso contro il Bosto dove mi aveva lanciato mio fratello e io ho colpito di esterno a volo. E’ stato bello”.

Eri tra i candidati al premio Varese sport a maggio. Ti fa piacere questo genere di riconoscimento?
“È una bella soddisfazione perché noi non siamo professionisti e poi sono i mister che scelgono chi candidare e quindi certo che fa piacere, vuol dire che sei apprezzato per quello che fai”.

Siete in una posizione in classifica in cui potete ambire a buoni traguardi. Cosa pensi possa succedere?
“Ad inizio stagione non ci siamo prefissati un obiettivo, non volevamo vedere la classifica. Per il ritorno sono fiducioso anche perché alla lunga noi teniamo bene e, inoltre, con la preparazione invernale il mister ci metterà sotto e arriveremo pronti.”

Come ti trovi in questa squadra?
“Mi sento a casa, avevo giocato da bambino e ora sono tre anni che sono qui. Ho avuto anche un’esperienza in Svizzera e la differenza con il calcio italiano si vede, è tutto un altro mondo. Però in questa squadra sto molto bene.”

Avete avuto un andamento un po’ altalenante. Cosa manca per avere più continuità?
“Siamo una squadra di giovanissimi e credo che questo influisca. Magari prendiamo sottogamba alcune partite contro squadre minori mentre vinciamo contro la seconda o altre che sono sopra di noi.”

Roberta Sgarriglia