Dalla cavalcata trionfale di un anno fa in Prima Categoria alla lotta per la salvezza in Promozione di quest’anno: è l’attuale situazione della neopromossa Fagnano che è costretta a rincorrere per provare a mantenere la categoria. Nel girone di ritorno la sfida è iniziata con il piede giusto e con un risultato positivo alla prima del 2019. A parlare del momento è Mattia Manuzzato, uno dei giocatori più importanti e simbolo della formazione di mister Ulisse Raza. “Contro il Muggiò abbiamo disputato un’ottima partita e il pareggio è stato giusto  – spiega -. La pausa ci ha consentito di lavorare dal punto di vista fisico, di inserire due nuovi elementi in grado di darci una mano e di cambiare atteggiamento. Per la salvezza ci vuole più grinta e determinazione e siamo sulla buona strada”.

Che cosa non ha funzionato nella prima metà di campionato? 
“Siamo stati davvero sfigati. Non è una scusa, ma siamo stati falcidiati dagli infortuni e una serie incredibile di episodi durante le gare ci sono girati a sfavore. Moltissime cose non ci sono andate per il verso giusto e, di conseguenza, abbiamo raccolto pochi punti. Non abbiamo mai mollato e l’impegno non è mai mancato, ma non è stato facilissimo”.

Che cosa serve per raggiungere la salvezza?
“L’atteggiamento è cambiato e sono fiducioso per i prossimi risultati e i prossimi mesi. Dobbiamo pensare a noi e a fare bene soprattutto in casa. Dobbiamo trasformare il nostro campo in un fortino inespugnabile e credo che la nostra salvezza passerà proprio da qui. Inoltre, non meno fondamentale, dobbiamo riuscire ad essere più cinici e concreti davanti alla porta perchè sbagliamo troppo. Nel frattempo, dobbiamo tenere d’occhio le nostre rivali, vincere gli scontri diretti e cercare di assottigliare il gap con le squadre che ci precedono per non rischiare di essere condannati per il troppo distacco”.

fagnano-festa_3Quanto a te che hai calcato i campi di Serie D, com’è ritrovarsi a lottare per la permanenza in Promozione?
“Fagnano è il mio paese e questo club è stato il primo in cui ho giocato da piccolo prima di andare al Gorla Maggiore e poi al Torino Club. Insomma, Fagnano è casa mia e indossare questa maglia è bellissimo. Nell’estate del 2017 ho voluto fortemente ripartire da qui dopo un periodo non semplice e sono contentissimo di questa scelta che mi ha permesso di tornare a giocare con mio fratello Denis dopo l’esperienza a Mozzate e di togliermi delle belle soddisfazioni. Al momento sto abbastanza bene fisicamente, anche se non sono ancora al top della forma”.

Pur giovane, la tua carriera è lunghissima. Quali sono le tappe che ricordi più positivamente?
“Con la Varesina ho vinto la Promozione e, poi, siamo volati in Serie D tramite i playoff di Eccellenza. E’ stata una bellissima emozione che rimarrà sempre nel mio cuore. Successivamente mi sono lesionato il collaterale mediale del ginocchio e sono rimasto fermo più di 6 mesi e tornare al 100% non è stata una passeggiata. Sono sceso in Eccellenza con il Busto 81 e poi ho deciso di sposare il progetto del Fagnano”.

Hai qualche rimpianto?
“Da ragazzino mi sarebbe piaciuto giocare tra i professionisti, ma non ci sono riuscito. Non posso rimproverarmi niente e non so che cosa mi riserverà il futuro, non è detta l’ultima parola. Sono un giocatore che, seppure tra molte virgolette, potrebbe essere paragonato a Insigne: mi piace partire dalla sinistra, rientrare velocemente e calciare o servire i miei compagni”.

Hai un obiettivo per questa stagione?
“Vorrei festeggiare la salvezza con il Fagnano, innanzitutto. Per me, invece, vorrei arrivare in doppia cifra. Per ora sono a 6 gol segnati, anche se in realtà ne ho fatti 7 ma uno è stato assegnato a mio fratello. Non mi manca tanto e spero di riuscire a gioire per almeno altre quattro reti”.

Domenica arriva la Base 96 Seveso. 
“Sarà un match equilibrato contro una delle formazioni che mi è piaciuta di più nel girone d’andata. La Base non molla mai, lotta fino al 90′ e, in più, è molto cinica. Alcuni di noi hanno qualche acciacco, ma spero che per domenica saremo tutti a disposizione. Dobbiamo fare un risultato positivo ad ogni costo. La salvezza non aspetta”.

 

IL CAMMINO DEL FAGNANO

Laura Paganini

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