Ogni volta che si intervista Giancarlo Ferrero è qualcosa di particolare, si parte sempre dalla sua accoglienza, gentilezza, disponibilità e soprattutto da quel sorriso contagioso. E se ci metti pure l’abbronzatura e il viso rilassato diventa ancora tutto più facile. Lo incontro al Palazzetto al termine di un allenamento mattutino leggermente stanco dopo aver compiuto il proprio dovere ma con la sua solita spensieratezza ed allegria.
Giancarlo sei abbronzato, sei stato in vacanza?
Si sono appena tornato, sono stato una settimana in Sardegna in zona Budoni con Alessia la mia ragazza, qualche giorno di relax tra mare e spiagge, siamo riusciti anche a girare e a visitare luoghi meravigliosi, una settimana di stacco fra allenamenti e gli esami all’università. Siamo ritornati in questo paradiso dopo tre anni, mare unico, ancora poca gente, ci voleva proprio per ricaricarmi.
Per te le vacanze sono solo mare o può capitare di incontrarti in montagna?
Solo mare per me, le vacanze non sono vacanze senza sole, spiagge e caldo, ad Alessia piacerebbe provare anche la montagna ma finora non sono riuscito ad accontentarla. Quest’anno poi, e qui ti do’ una chicca, mi sono cimentato nel “Sup Surf”, il surf in piedi, uno sport acquatico che sta prendendo piede anche in Italia, vi sarà mai capitato di vedere qualcuno avanzare in acqua pagaiando in piedi su una tavola da surf. Ecco io ho provato ovviamente facendo divertire l’intera spiaggia, i primi due o tre giorni li ho passati a cadere in acqua poi finalmente ce l’ho fatta a stare in piedi. Voglio precisare che in questo caso Alessia è più brava di me, ha più equilibrio.
Ho visto che hai trovato anche il tempo di passare a Druogno in Val Vigezzo al Summer Camp di Varese Academy Pallacanestro, qual è il messaggio che cerchi di trasmettere ai cestisti più giovani?
Innanzitutto vorrei sottolineare il senso di appartenenza di questa iniziativa dove al centro c’è Pallacanestro Varese, quindi mi fa piacere che un giocatore di Serie A sia presente e poi il messaggio che voglio lasciare è che se un ragazzo, ci crede, lavora ogni giorno per migliorarsi, chissà che un giorno non diventi il capitano di una squadra ai massimi livelli proprio come è successo a me, mai mollare e perché no anche sognare.
Giancarlo è uno dei pochi giocatori di Serie A che ha voluto continuare a studiare, insieme a lui anche Nicola Natali, dopo la laurea breve all’Università di Torino in Amministrazione Aziendale, ora alla Liuc a Castellanza si sta specializzando in Economia e Direzione d’Impresa sempre nel ramo di Economia e Management…
Si sono nel pieno della sessione estiva, ho superato già quattro su otto esami, sono soddisfatto perché è stato un anno decisamente difficile, oltre al campionato gli impegni della Fiba Cup mi hanno portato via parecchio tempo, ma pian pianino terminerò anche questo ciclo di studi. In particolare quello che offre l’università di Castellanza mi aiuta molto, il modo di insegnare ritengo sia differente rispetto ad altri atenei, ci sono infatti spesso dei lavori di gruppo, a fare lezione vengono chiamati professionisti di varie aziende, insomma un’università più pratica che teorica.
Il tuo rapporto con i social? Su Instagram sei molto attivo?
E’ solo da un anno e mezzo che ho deciso di aprire il mio profilo Instagram, ritengo sia un modo carino per tenersi in contatto con gli amici ma anche con i tifosi di Varese, soprattutto in estate quando il campionato è fermo.
Nel frattempo ti stai allenando con Silvio Barnaba?
Stiamo facendo un buon lavoro in particolare focalizzandoci su quegli aspetti che durante l’anno non si riescono a curare approfonditamente, abbiamo avuto un paio di settimane libere subito terminato il campionato, poi abbiamo ripreso anche con Nicola e Matteo, insieme ai due nuovi assistenti Vincenzo Cavazzana ed Alberto Seravalli.
La squadra sta cambiando profondamente rispetto allo scorso anno, già prese quattro pedine fondamentali fra cui l’asse play-pivot e l’ultimo rinforzo Siim Sander Vene…
La squadra sta subendo grosse trasformazioni, sicuramente sono dispiaciuto per chi è andato via e ha preso altre strade, ma i nuovi compagni mi sembra abbiano tutti in comune il fatto di avere la stessa motivazione, l’idea di essere arrivati in un palcoscenico importante soprattutto per Mayo e Simmons che si conoscono bene avendo giocato insieme in serie A2 a Scafati e che hanno voglia di fare il salto di qualità. Per tutti al primo posto c’è il lavoro, la costruzione di un’identità sia offensiva che difensiva.
Simmons in particolare a Varese prende il posto di Tyler Cain molto amato dal pubblico biancorosso…
Simmons non si può nemmeno pensare che arrivi per sostituire Cain, sono due atleti completamente diversi, Jeremy si deve costruire il suo ruolo all’interno della squadra, farsi apprezzare dai tifosi come è successo a Tyler.
Giancarlo, Aleksa Avramovic ti mancherà…
Sicuramente neanche occorre dirlo, io l’ho sempre definito “un soldato” lo sa anche lui, gli auguro il meglio per la sua carriera, è un ragazzo dalle grandi ambizioni, è molto duro con se stesso, lavora tanto, è stato il compagno di squadra che ho avuto per più tempo, tre anni. E’ giusto il passo che ha fatto perché deve puntare al suo massimo ed ora è arrivato il momento per sfondare nel panorama europeo. Oltretutto siamo anche stati vicini di casa per due anni, l’unica cosa che non mi mancherà, sono sincero, il suo cane che abbaia troppo…
Adesso ti posso fare questa domanda, molti hanno un sogno: vederti diventare dirigente sportivo a Varese e fra qualche anno riportare qui Avra…
Chissà mi piacerebbe, ti dico solo mai dire mai…
Che idea ti sei fatto dell’attuale mercato in Italia?
Innanzitutto credo che il livello del campionato italiano sia destinato ad elevarsi notevolmente, le tre promosse Bologna, Treviso e Roma le vedo favorite ad inizio anno con grandi progetti, l’arrivo di Ettore Messina a Milano, la qualità dei giocatori fanno si che il prossimo campionato sia difficile e di alto livello, spero che tutto questo sia positivo per il movimento cestistico nazionale.
Tu sei il capitano di questa squadra, hai tante responsabilità ma ancora una volta ti ribadisco che sei amato tantissimo dai tifosi varesini sia dentro che fuori dal campo…
Ogni volta che penso a questo mi vengono i brividi, ripercorro infatti la mia escalation da quando sono arrivato quattro anni fa ad ora che sto per cominciare il mio quinto anno a Varese, per me è un motivo di orgoglio che voglio proteggere. I varesini infatti credo si siano affezionati a me perché ho dato qualcosa in questi anni sia professionalmente che umanamente, il mio impegno è di continuare a lavorare in questa direzione sia dentro che fuori dal campo, io sono il capitano della Pallacanestro Varese.
Il prossimo 18 luglio ritorna la campagna abbonamenti con la seconda fase, si parte da 1059 tessere emesse a giugno…
I tifosi ci sono sempre vicini sia nei momenti belli che in quelli un pò più difficoltosi, a me è capitato soprattutto nei primi anni, invito quindi i varesini ad abbonarsi, la società sta costruendo una squadra di qualità, di grande energia, insieme ai miei compagni sono pronto a trasmettere tanto ma è fondamentale che il palazzetto sia pieno ogni domenica.
Chiudiamo questa intervista con il tuo saluto ai tifosi varesini ed ai soci de Il Basket Siamo Noi…
Assolutamente un saluto col cuore a tutti i biancorossi, a coloro che amano la Pallacanestro Varese, in particolare a chi fa parte del Trust che sta facendo un grande lavoro, tante persone che impiegano il loro tempo per far crescere l’associazione con un’enorme passione, gliela leggo negli occhi. Racconto un episodio significativo: durante la prima fase della campagna abbonamenti, ho regalato un paio di miei pantaloncini proprio ad un socio de Il Basket Siamo Noi, è stato un momento davvero toccante, ho notato che gli è venuta la pelle d’oca. Ecco questo è ciò che conta, la Pallacanestro Varese è un’emozione unica.
Benedetta Lodolini