I sogni hanno il dovere di esistere e di persistere perchè quando si realizzano rispondono a tutti i perchè e ti ricordano quanto sia bello lottare per cucirteli addosso. E sono ancora più belli quando vengono rincorsi a lungo, quando il lavoro per raggiungere l’obiettivo è tanto faticoso quanto prezioso, quando tutti gli ostacoli incontrati ti mettono a dura prova tanto da farti sentire vivo come non lo sei mai stato. “Anni di fatiche e botte e vinci casomai i Mondiali” cantava Ligabue qualche tempo fa.
Anni di fatiche e botte e voli in promozione, potrebbe finalmente dire il Gorla Maggiore. Dopo un’infinita serie di playoff andati male e di ripescaggi mancati, il premio arriva nell’annata meno pronosticabile, quando i proclami sono stati pochi ed i favori per i pronostici erano tutti per gli altri, causa, anche, una rosa giovane fatta di pochi nomi altisonanti ma di altri valori rivelatisi, poi, vincenti. Guai però a parlare di “Squadra meno appetibile” con il ds Pasquali: “Il Gorla Maggiore la scorsa estate ha fatto delle scelte e queste scelte ad oggi hanno ampiamente ripagato la fiducia“. “Abbiamo cambiato molto – prosegue Pasquali – ed effettivamente ad inizio stagione noi stessi ci siamo resi conto di essere incompleti ma anche e soprattutto perchè ci sono state un paio di vicissitudini con Alessi e Felice, più l’abbandono di Rimoldi, che per cause di forza maggiore non sono andate a buon fine e che avrebbero di sicuro allungato la coperta”.
Il campionato decolla a settembre, che sarà una stagione equilibrata, di buon livello, con tante compagini attrezzate per fare bene lo si capisce in fretta. Ma il Gorla di mister Contaldo è già lì nel gruppone di testa e nonostante qualche scivolone imbastisce un macchinario fatto di ingranaggi che col tempo diventeranno perfetti. Eccolo il segreto, il valore aggiunto. “Il gruppo, Il gruppo e ancora il gruppo. Questi ragazzi hanno creato un legame che ha avuto la meglio su tutto e su tutti. Non è stato un anno facile a Gorla, abbiamo avuto grossi problemi di campo, ci siamo allenati praticamente ovunque: a Cairate, ad Olgiate, sul campo del Busto 81, a Solbiate Arno, ovunque. E tante volte la squadra veniva avvisata alle cinque del martedì, eppure c’è sempre stata la massima disponibilità da parte di tutti; come se non bastasse a Cairate abbiamo persino avuto un problema di caldaia in pieno inverno e spesso la doccia calda bisognava tornare a casa per farsela, eppure nessuno si è mai lamentato di nulla, la disponibilità e la volontà di questi ragazzi è stata encomiabile, ecco perché questo successo è il premio che meritano”.
A proposito di campo: si è parlato tanto anche del vostro campo, il famoso “campo di patate”. “Qui devo dire la mia. Alcuni mister hanno parlato di una squadra che non sa giocare a calcio, si sono attaccati al campo come scusa per non essere riusciti ad esprimere il loro gioco, poi guardi i numeri e sul loro tappeto hanno fatto 24 punti mentre in trasferta, campo di patate compreso, ne hanno fatti 33, ma allora di cosa stiamo parlando? Bisognerebbe essere un po’ più umili e riconoscere i meriti di un’avversaria che ha trovato tante soluzioni di gioco e che ha anche dato lezioni di calcio sui campi belli, come l’andata con l’Olimpiagrenta”.
Ma se le dico Pierluigi Contaldo cosa mi risponde? “Beh posso solo dire “La mia scommessa vinta”, un anno fa cercavo un mister con determinate caratteristiche e pensavo di averle trovate in lui, ma poi alcuni amici mi chiamavano e mi dicevano “Non prenderlo, non è affidabile”, per fortuna non li ho ascoltati, ho insistito, una volta ogni dieci anni ci vedo lungo (ride ndr), lui e Dainese sono stati perfetti”.
Altro punto di riferimento a Gorla ormai da un po’ di tempo è Antonio Ippolito, capitano e leader indiscusso. “Lascia perdere mi ha fatto girare le scatole”. Perché? “Tre giornate di squalifica e guarda caso facciamo 1 punto in 270 minuti, e se ci fosse stato dove saremmo arrivati? A parte gli scherzi, si è fatto perdonare alla grande e questa promozione se la merita tutta anche lui; ma non tralasciamo gli altri, Puricelli che arrivava da un anno di inattività per esempio, Bahamad che si è rivelato un pilastro ed i giovani: Morelli ha sempre fatto bene, su Voltan avevo pochi dubbi perché nonostante sia un ’98 qualche esperienza l’aveva già fatta, Antonini è stata la sorpresa più grande”.
Gorla Maggiore è sempre stata una piazza calda, che vive di calcio e con tante persone che ci mettono l’anima, confermi? “Filippo Pedon, Francesco De Filippo e Marco Colombo: senza di loro io non sarei andato da nessuna parte e la squadra tanto meno, straordinari, ribadisco straordinari, Gorla va in promozione anche e soprattutto grazie a loro”.
Il Gorla Maggiore non ha realizzato un sogno qualunque, ha realizzato il sogno. Ha lottato e ci ha creduto, si è preso la scena, è salito sul palco, ha acceso i riflettori, ha recitato uno spettacolo perfetto e si è inchinato dinanzi al proprio pubblico salutando la prima categoria con il suo incredibile stile fatto di determinazione e semplicità. È così che ha spalancato le porte di un Paradiso di emozioni mai provate prima, è così che ha varcato la soglia della Promozione ed ora, ad occhi spalancati e commossi, con sorrisi giganti, si gode lo spettacolo.
Mariella Lamonica