Una serata di ricordi, una serata per abbracciare i campioni passati da Varese, per celebrare i successi e per raccontare qualche aneddoto. Ieri sera gli amati mister Mario Beretta e Beppe Sannino hanno tenuto banco durante la puntata de il nostro Salotto di Varese Sport dedicata ai 109 anni del Varese Calcio.

Ospiti insieme a loro alcuni dei capitani che hanno lasciato il segno: Checco Lepore, sbocciato proprio ai piedi del Sacro Monte, Mavillo Gheller, varesino col cuore granata e la pelle biancorossa, Neto Pereira, il capitano silenzioso che ha lasciato un segno indelebile, Mauro Borghetti, che a Varese ha vissuto l’apice della sua carriera e infine Michele Ferri, il capitano dei momenti più difficili.

Nel nostro Salotto si è seduto anche l’attuale presidente del Varese, Claudio Benecchi, che ha riconsegnato il pass stagionale alla nostra Elisa Cascioli dopo il deprecabile episodio di domenica

Tutti hanno raccontato le loro avventure in campo con la maglia del Varese: le vittorie, le gioie, le promozioni, gli equilibri in spogliatoio. “Si era formato un grande gruppo” ha detto Beretta, mister a cavallo tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000 che ha sfiorato la Serie B, “guidato da Borghetti. Il nostro asso nella manica fu senz’altro il ds Capozucca, bravissimo a scovare i talenti Sorrentino, Balzaretti e Pellissier“.

Sannino, attualmente alla guida del Novara con Borghetti che ne è diventato recentemente direttore sportivo, ha raccontato gli anni felici, quelli del suo ritorno (dall’ultimo posto in Seconda Divisione alla semifinale playoff per la Serie A col Padova) con giocatori come Lepore e Neto: “Grandi uomini prima di essere grandi giocatori. Il ‘minatore’ rappresentante del mio credo è stato Gambadori: uno silenzioso, ma che in campo si mangiava anche l’erba”.

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