Praticamente fermo ai box per quasi due stagioni intere; quello vissuto da Alessandro Bernardini, l’ex Varese protagonista della scalata biancorossa in Serie B, è stato un vero e proprio calvario che dura ancora e che lo ha costretto ad abbandonare una piazza che gli ha dato molto.
Da quattro anni alla Salernitana, ieri si è consumato l’addio forzato col club col quale, l’estate scorsa, aveva prolungato fino al 2021. L’ultima volta che il difensore è sceso in campo dal primo minuto, disputando un intero match, è stato a fine dicembre 2017 nella trasferta di Palermo. Il centrale di difesa doveva rappresentare un punto fermo, ma i continui infortuni non glielo hanno permesso. La sua triste situazione lo ha anche portato, nei mesi scorsi, ad abbassarsi lo stipendio portandolo al salario minimo. Un gesto di estrema correttezza al quale ne è seguito un altro: la rescissione del contratto con i campani dove proprio in questi giorni è approdato un altro ex biancorosso: Massimiliano Dibrogni. Ecco il suo triste messaggio col quale, a fatica, ha dovuto salutare la piazza granata:

«Ci sono avventure che segnano il cammino di una persona, esperienze che provocano sensazioni talmente forti da renderle indimenticabili. La Salernitana è capitata sul mio percorso in maniera del tutto inaspettata, ma ha avuto un impatto incredibile. Ho avuto l’opportunità di giocare davanti ad un mare di persone che avrebbe dato tutto pur di vederci portare a casa 3 punti, ho potuto provare quella sensazione che provano solo i “giocatori veri” mentre giravo per la città, ho avuto l’onore di fare un gol sotto quella curva che sarebbe un sogno per molte squadre. Purtroppo oggi chiudo il capitolo calcistico più emozionante della mia vita a causa di un qualcosa che nonostante gli sforzi non ho potuto controllare. Un infortunio strano che mi costringe a prendere del tempo ulteriore. Seneca diceva che le difficoltà rafforzano la mente, così come il lavoro irrobustisce il corpo. In questi ultimi mesi non ho fatto altro che rafforzare la mente, coadiuvato da alcuni amici speciali, da una famiglia incredibile e soprattutto da una moglie davvero fantastica. Ringrazio la Salernitana per avermi dato l’opportunità di vestire questa gloriosa maglia, ringrazio tutti i miei compagni che hanno sempre cercato di sostenermi nonostante le difficoltà, e ringrazio Salerno per avermi accolto magnificamente e fatto sentire sempre apprezzato. Torno al nord con quel pizzico di salernitanità che solo chi ha vissuto la città potrà capire. Grazie. Forza Magica Salernitana».

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