La Pro Patria pensa positivo. Ma non vuol dire che non ci vede. Perché al di là di prestazioni solide, nequizie arbitrali e contingenze avverse, un singolo punto nelle ultime 3 giornate è davvero poca roba. Inutile girarci in torno. Ma se come sostiene Fietta “la strada è quella giusta”, il matchup con il Como (domenica ore 17.30, stadio “Sinigaglia”) è quanto di meglio possa capitare per dimostrarlo.
Avversario storico, tosto, molto vicino all’abusatissimo standing di matricola terribile. Insomma, quanto visto nell’ultimo scorcio di stagione potrebbe non bastare. Incrocio con gli azzurri laghèe che apre una settimana farcita dai sedicesimi di Coppa Italia con il Monza (mercoledì ore 17.30, stadio Brianteo). Si alza il livello. Sarà banale (e lo è), ma l’obiettivo è farsi trovare pronti.
Dura lex, sed ex. Un paio di variazioni a centrocampo. Nulla di più. Senza ipotecare le scelte di Javorcic, la sensazione è che rispetto all’undici anti Carrarese, le pedine sostituite dallo spalatino non saranno superiori a 2. Facciamo Bertoni e Spizzichino con Colombo (acciaccato) e uno tra Ghioldi e Brignoli a sedersi in panca. Come sempre, la rifinitura di sabato mattina dovrebbe levare i dubbi residui (conferenza stampa ore 12.10). In copertina (ovviamente) i 3 ex Le Noci, Fietta e Defendi, tutti a segno (con l’altra maglia) nell’ultima volta al “Sinigaglia”. Cioè, l’omerico 4-3 del 12 ottobre 2014. Depurato del 2-1 con il Pro Piacenza (annullato per le arcinote ragioni), la stagione scorsa il mese di novembre fu l’unico senza sconfitte per i tigrotti (8 punti in 4 partite). Nella sua storia la Pro Patria ha giocato 12 volte il 3 novembre. L’ultima (curiosamente), proprio a Como (0-0 nel 2013).
In tutti i luoghi, in tutti i laghi. Per distacco la migliore delle neopromosse (di fatto anche l’unica a non essere impantanata nella suburra della classifica), il Como ha saputo esorcizzare il jet lag del salto di categoria. Forse perché (in fondo) matricola lo è solo nella forma ma non nella sostanza. Tre sconfitte (contro le prime 3 Monza, Renate e Carrarese), 4 vittorie (contro il Pontedera e contro 3 delle ultime 5) e 5 pareggi (contro l’Alessandria e 4 delle ultime 8). Risultati che tratteggiano una dimensione di squadra chiara. Nel rendimento attuale e in quello prospettico. Domenica scorsa tachicardico 1-1 nel derby con il Lecco (Ganz nel primo tempo e Moleri a 4’ dalla fine), Marco Banchini ha messo in campo canonico 3-5-2 con l’ex Venezia, Reggiana e Pavia Davide Facchin in porta; Simone Sbardella, l’ex Pro Vercelli Crescenzi e Loreto in difesa; il nativo di Como Alessio Iovine, Marano, l’altro ex Pro Vercelli Alessandro Bellemo, il chiavarese Raggio Garibaldi e De Nuzzo in mediana; l’ex Varese Luca Miracoli (a segno con la FeralpiSalò contro la Pro nell’1-1 dell’8 dicembre 2013) e il cavallo di ritorno Simone Andrea Ganz in attacco.
Frascaro diario. Ancora un primo anno. Per la Pro Patria il quarto stagionale, il terzo nelle ultime 4 giornate. Designato per la sfida di domenica Emanuele Frascaro di Firenze, vertice di una terna toscana completata dagli assistenti Lorenzo Giuggioli di Grosseto e Domenico Castro di Livorno. Per il fischietto gigliato quinta gara diretta in categoria (una vittoria interna, un pareggio e 2 successi in trasferta il bilancio) e seconda nel Girone A dopo il match del 22 settembre tra Novara e Pergolettese (0-0).
Già 2 i precedenti con i lariani, entrambi in D ed entrambi al “Sinigaglia”:
21 gennaio 2018 Como – Derthona 1-0
17 marzo 2019 Como – Seregno 0-0
Giovanni Castiglioni