L’incubo è finito. Sì, perchè di incubo si parla. Alessia Orro, palleggiatrice della UYBA e della nazionale italiana, è stata perseguitata per mesi da un 52enne di Novara che ieri è stato finalmente arrestato dalla polizia con l’accusa di stalking.
Angelo Persico, questo il suo nome, si è invaghito della giovane pallavolista e, con un’escalation, prima l’ha contattata sui social e poi negli ultimi mesi è arrivato addirittura a presentarsi di persona durante gli allenamenti e negli hotel in cui Orro soggiornava con la squadra. L’ultima volta è accaduto nello scorso weekend quando la regista e la UYBA si trovavano a Olbia per un’amichevole e degli allenamenti di preparazione al campionato che inizierà il 13 ottobre.
Ora, questi fiori, questi messaggi sui social ma anche alla sorella e alla madre, queste sempre più pressanti richieste di cene e incontri sessuali sono solo un brutto ricordo. La speranza è che né Alessia, alla quale siamo vicini, né qualsiasi altra donna debbano più subire questo tipo di violenza.
“Sono molto sollevato e felice che che questa triste vicenda si sia risolta in maniera positiva – è il commento del presidente della UYBA Giuseppe Pirola -. Abbiamo vissuto le ultime settimane sempre in allerta, ma facendo quadrato attorno ad Alessia Orro, trasmettendole il più possibile un senso di protezione e di sicurezza. Sentiamo spesso parlare di episodi di stalking, ma viverli sulla propria pelle è decisamente diverso: dico grazie allo staff della nostra società, che si è prodigato per mettere la ragazza sempre nelle migliori condizioni per continuare a svolgere il suo lavoro, alla Polizia di Stato e in particolare al Commissariato di Busto Arsizio, che è intervenuto tempestivamente. Dico grazie soprattutto ad Alessia per la sua forza e il suo coraggio. La pallavolo e lo sport sono portatrici di messaggi positivi, mi auguro dunque di non dover più parlare in futuro di episodi così avvilenti“.
Laura Paganini
(foto di Alessandra Molinari)